Fabbriciani suona per Camilleri e il suo Tiresia: dal teatro al cinema

Il film tratto dallo spettacolo proposto al Teatro Greco di Siracusa al cinema il 5, 6 e 7 novembre. Il flautista aretino Roberto Fabbriciani che ha composto ed eseguito le musiche dal vivo racconterà la sua esperienza all'Eden il 6 novembre

Fabbriciani e Camilleri

Fabbriciani e Camilleri

di CLAUDIO SANTORI

Arezzo 3 novembre 2018 - Flauto, strumento straordinario, ancestrale e moderno, che nasce negli abissi del tempo dal vento che soffiava sulle canne spezzare, ha attraversato tutte le epoche ed è ancora oggi veicolo privilegiato dell’avanguardia musicale. E anche se quello degli antichi greci aveva l’ancia, ha insinuato nella tragedia il brivido dionisiaco. Questo vissuto onirico e misterioso ha ispirato a Roberto Fabbriciani le musiche per interagire con quelle meditazioni su Tiresia con le quali Andrea Camilleri nel giugno scorso ha inchiodato quattromila persone, complice suggestivo e perentorio il Teatro Greco di Siracusa. Tiresia il mitico cieco veggente, cui la cecità del presente ha spalancato le porte del passato e del futuro, simbolo dell’invenzione di un rapporto dell’individuo col mondo, ha indotto un Camilleri, ultra novantenne e ormai cieco, a creare, con lo spettacolo “Conversazioni su Tiresia”, uno straordinario intreccio di letteratura e vita nella divinazione dell’eternità.  E che ora arriva al cinema, all'Uci di Arezzo lunedì 5 e martedì 6 novembre alle 18 e alle 21 e al cinema Eden di Arezzo martedì 6 novembre  alle 21 alla presenza dello stesso Fabbriciani che racconterà la sua straordinaria esperienza a fianco dello scrittore e mercoledì 7 novembre sempre alle 21.

«Ho trascorso - ha spiegato Camilleri - questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo qui posso intuirla, solo su queste pietre eterne».

Lo spettacolo è un duetto decisamente insolito, unico ed irripetibile, fra la voce grave e intensa di Camilleri che ripercorre la storia colloquiando con i grandi, da Omero ai Genesis de “The Cinema Show” (il brano sulle cui note si apre lo spettacolo) e il timbro vibrante e cristallino del flauto che non è sottofondo o accompagnamento, ma interazione. Fabbriciani sostiene infatti il dialogo senza soverchiare, in un persuasivo connubio con la parola e il significato profondo del testo. «Per me - ha spiegato Camilleri - è stata un’ispirazione: ho sempre sognato un flauto e l’ho trovato in Roberto, un grande musicista che ha saputo stare sulla scena. Nessun altro strumento avrebbe potuto collaborare: un pianoforte o un violino sarebbero stati fuori luogo, una catastrofe!».

Pubblicato da Sellerio, il testo è divenuto subito un best seller, ma l’evento, che tale è stato lo spettacolo siracusano,- non poteva rimanere confinato nel teatro. Ora quella serata indimenticabile, con la regia di Roberto Andò e le musiche dal vivo di Roberto Fabbriciani, è approdata al cinema, un viaggio tra mito e letteratura sulle orme dell’indovino Tiresia alla ricerca dell’eternità, ed è stata programmato in centinaia di locali di tutta Italia per tre giorni: il 5, 6 e 7 novembre. Ad Arezzo sarà proiettata all’Eden e all’ UCI.