STEFANO BROGIONI
Cronaca

La sindaca Bugetti è “a disposizione”. Perché la procura ha chiesto di arrestarla

Il rapporto pericoloso fra la prima cittadina e l’industriale Matteini Bresci. Secondo i magistrati, lei sarebbe ricattabile e asservita alle sue richieste

La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti

La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti

Firenze, 15 giugno 2025 – C’è un capitolo che s’intitola “Ilaria Bugetti a disposizione di Riccardo Matteini Bresci nell’esercizio del mandato di consigliera regionale“ nelle 113 pagine con cui i magistrati della Dda di Firenze Lorenzo Gestri, Lorenzo Boscagli e Antonino Nastasi hanno chiesto al gip, Alessandro Moneti, gli arresti domiciliari per la sindaca di Prato e la custodia in carcere per l’imprenditore che, secondo le accuse, l’avrebbe corrotta, rendendola, secondo la procura, un pubblico ufficiale “compromesso e ricattabile”.

La Bugetti, legata a Matteini Bresci anche da un contratto di lavoro part time (mai dichiarato pubblicamente) presso un’azienda della sua galassia, e da lui definita “un suo arnese”, si sarebbe mossa per due vicende d’interesse del gruppo industriale ’Colle’. Il primo caso si colloca tra l’estate del 2020 e l’inizio del 2021, a cavallo fra i due mandati svolti dalla Bugetti nel parlamento toscano, e riguarda una concessione regionale a favore di un’altra impresa di Matteini Bresci, la Hydro Green Energy srl; l’altro, la realizzazione della cosiddetta fognatura separata per evitare di munire la sua azienda di un depuratore, passando per l’acquisizione da parte della multiutility Alia di Gida, spa a partecipazione pubblica che smaltiva i reflui industriali.

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La Hge, nel marzo del 2020, attendeva la somma di 20 milioni di euro dal Gestore dei Servizi Energetici, ma Matteini Bresci teme che per gli atti emessi dagli uffici regionali quei soldi possano non arrivare. A un messaggio alterato dell’imprenditore, la consigliera Pd risponde promettendo di chiamare il direttore regionale dell’ufficio difesa del suolo, Giovanni Massini. La questione sembra risolta ma il successivo 7 aprile è la Bugetti che comunica all’amico industriale che “il testo del decreto non va bene”. L’iter si complicherà tanto che i carabinieri del Ros ascoltano anche messaggi alterati dell’imprenditore nei confronti della consigliera. Ma nel febbraio del 2021 la questione si risolve: il decreto (numero 1582, che contiene la rettifica confermativa del quantitativo di acqua prelevabile ai fini della produzione di energia idroelettrica) verrà pubblicato “senza variazioni non concordate”, come si era raccomandato Matteini Bresci, il quale si congratula con Bugetti: “E’ una grande vittoria soprattutto tua. Ora tutti zitti Ciuoffo in testa. Grazie”.

A cavallo fra il secondo mandato in Regione e l’elezione a sindaca di Prato, gli inquirenti collocano invece le interlocuzioni per ottenere un’area di stoccaggio funzionale alla realizzazione della fognatura da parte del Consorzio Progetto Acqua di cui anche il gruppo Colle fa parte. Nei vari messaggi, Matteini Bresci non nasconde avversità per le “posizioni antindustriali” dell’assessore regionale Monia Monni e più in generale per i lacci delle leggi regionali e dell’Arpat in materia di scarti industriali. Il controllo dell’inquinamento è infatti svolto dal “sistema centralizzato della depurazione”, struttura gestita da Comune di Prato, Alia e Confindustria Toscana Nord. Ma la Colle, che ha sede a Cantagallo, non è collegata alla fognatura industriale. Per non dotarsi di un proprio, costoso depuratore, Matteini Bresci punta all’allacciamento al depuratore Fabbro.

Ma, in virtù di un accordo ’celato’, con la cessione delle quote di Gida di Confindustria e Comune di Prato alla nascente multiutility, mira nel frattempo a ottenere tariffe di depurazione migliori rispetto a quelle praticate da Gida, con cui l’imprenditore si dice “in guerra”. Ma senza il collegamento alla fognatura industriale, la produzione è addirittura a rischio dopo le rilevazioni dell’Arpat. ’Colpa’ del nuovo dirigente che ha applicato le norme: un “super comunista”, lo definisce Matteini Bresci.