
I carabinieri in borghese sotto Palazzo Comunale Foto Attalmi
Prato, 14 giugno 2025 – Dalle fogne all’acqua, al campo da dare in concessione a una serie di “favori” fatti quando Bugetti era consigliera regionale e poi sindaca. Dall’altra parte c’è l’imprenditore, conosciuto, che promette di portare voti, offre un lavoro part time e finanzia la campagna elettorale.
Da una parte il privato, dall’altra il funzionario pubblico. Sono queste a grandi linee le contestazioni che la Dda di Firenze muove a Ilaria Bugetti e a Riccardo Matteini Bresci, entrambi indagati per corruzione e sui cui pendono due richieste di misura cautelare: i domiciliari per lei (per inquinamento delle prove e pericolo di reiterazione), il carcere per lui (che da poco ha patteggiato una condanna sempre per corruzione).
Se accogliere le richieste della procura lo deciderà la prossima settimana il gip di Firenze dopo l’interrogatorio degli indagati, come previsto dalla nuova legge. Entrambi avrebbero già espresso l’intenzione di farsi interrogare. L’inchiesta della Dda nasce da una costola di altre indagini sulla presenza in città di presunte organizzazioni di stampo mafioso cinesi.
A cascata, dall’indagine principale, sono arrivate quella di un anno fa che ha portato al patteggiamento dello stesso Matteini Bresci e dell’ex carabinieri Sergio Turini.
Ecco i fatti contestati alla sindaca Ilaria Bugetti dal 2020 al febbraio di quest’anno.
Hydro Green energy srl. Secondo quanto sostenuto dalla procura, Bugetti, quando era consigliera regionale, su richiesta di Matteini, avrebbe sollecitato in più occasioni i responsabili degli uffici tecnici della Regione per cambiare il testo di una decreto che riguardava il quantitativo di acqua che la Hydro Green energy, di cui Matteini era vice presidente, poteva prelevare per la produzione di energia idroelettrica. Il decreto sarebbe stato propedeutico a richiedere un finanziamento pubblico di 20 milioni di euro.
Il dipendente infedele. Sempre durante il secondo mandato da consigliera regionale, Bugetti avrebbe raccolto informazioni, su richiesta di Matteini, su un dipendente del Gruppo Colle che aveva un contenzioso per assenteismo con l’azienda. Il sospetto è che il dipendente si mettesse in malattia per andare a fare battute di caccia nel Mugello. Bugetti avrebbe dovuto verificare in Regione le attività venatorie del gruppo di cui faceva parte il dipendente.
Arpat. Sempre da consigliera regionale, Bugetti si sarebbe rivolta all’assessore all’Ambiente Monia Monni per ottenere una rivalutazione in eccesso dei limiti massimali previsti per gli scarichi reflui industriali nella fognatura. La richiesta arriva con insistenza da Matteini Bresci che era stato sanzionato da Arpat e che temeva di dover sospendere la produzione.
Gida e Alia Multiutility. Durante la campagna elettorale per la corsa a sindaca e come sindaco di Prato, Bugetti si sarebbe posta come garante, dopo la cessione di Confindustria Toscana Nord delle quote di Gida in favore di Alia Multiutility, perché la Multiutility garantisse tariffe favorevoli rispetto a quelle praticate da Gida e attuasse un piano di investimenti finalizzati alla realizzazione di una fognatura industriale che, tra le altre, collegasse il Gruppo Colle al depuratore del Fabbro altrimenti l’azienda di Matteini Bresci avrebbe dovuto installare un depuratore ai piedi della sua fabbrica.
Ex Memorino. Tra il maggio 2024 e il dicembre 2024, dietro sollecitazione di Matteini Bresci, Bugetti avrebbe sollecitato gli uffici amministrativi del Comune di Prato affinché adottassero una determina di concessione dell’area comunale Ex Memorino in favore del consorzio Progetto Acqua, per avviare i lavori della fognatura industriale. Delibera che poi venne effettivamente adottata dopo la resistenza degli uffici comunali. Infine nel febbraio 2025, in riferimento all’area dell’Ex Memorino, Bugetti si sarebbe data da fare con l’ufficio tecnico del Patrimonio per abolire o quantomeno abbassare il canone di locazione di 22.000 euro annui in quanto il consorzio del Progetto Acqua, di cui faceva parte Matteini, lo riteneva “esoso”.
Ecco, invece, le contestazioni nei confronti di Matteini Bresci, “quale contropartita della messa a disposizione, le utilità di cui ha beneficiato Bugetti”, come scrivono i pm.
Assunzione. Nel giugno del 2016 viene assunta part time dalla Broker Techno , partecipata del Gruppo Colle. Dal 2020 al giugno 2024 percepisce uno stipendio di 47.000 euro senza mai aver lavorato, omettendo fra l’altro di dichiararlo agli uffici amministrativi della Regione Toscana.
Appoggio elettorale. Ottiene l’appoggio elettorale di Matteini Bresci per le regionali del 2020 che vince con 11.324 preferenze. Matteini si attiva per reperire voti anche mediante il ricorso alle logge massoniche a cui l’imprenditore appartiene. L’appoggio viene riproposto identico per la corsa a sindaco nel giugno del 2024 quando Matteini Bresci si prodiga con amici imprenditori perché votino Bugetti che passa al primo turno. E’ lo stesso Matteini a raccogliere fra gli imprenditori i finanziamenti per la campagna elettorale per un totale di 27.000 euro.
Laura Natoli