REDAZIONE PRATO

Avviso di garanzia alla sindaca Bugetti. “Sono fiduciosa, sempre stata corretta”

Prato, la prima cittadina è indagata per corruzione dalla Dda di Firenze, che ha chiesto gli arresti domiciliari. Le reazioni politiche. Giani: “Conosco e apprezzo Bugetti per la sua dedizione alla città”

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti

Prato, 13 giugno 2025 – Un vero e proprio tsunami, quello che questa mattina ha travolto l’amministrazione di Prato. Se della questione dei contributi elettorali si parlava da un po’, questa mattina è scoppiata la bomba: la sindaca Ilaria Bugetti è indagata per corruzione dalla Dda di Firenze. Questa mattina le è stato notificato l’avviso di garanzia e sono state effettuate delle perquisizioni personali, locali e informatiche (anche in uffici del Comune). Nell'ambito dell'inchiesta la Dda di Firenze ha chiesto la misura cautelare in carcere per l'imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci.

La sindaca: “Sono a disposizione"

La notizia ha cominciato a circolare a metà mattina, poi verso le 11,30 è stata la stessa sindaca a diffondere un comunicato: "Con il presente comunicato, in qualità di sindaca di Prato, ritengo sia mio dovere immediatamente comunicare di aver ricevuto in data odierna, 13 giugno, un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Firenze. Comunico tali circostanze – scrive la sindaca Bugetti – nel preciso momento in cui sono terminate le operazioni investigative. In relazione al contenuto di tale avviso la mia persona si è messa immediatamente disposizione dell’autorità procedente nel rispetto reciproco dei ruoli. Sin da ora ribadisco l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, e non mi sottrarrò a nessun riscontro, spiegando le mie ragioni, confidando nel fatto e avendo la certezza che il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale nonché giuridica. Come detto sono a disposizione degli organi inquirenti e con fiducia proseguo nel mio ruolo con dedizione e attenzione al bene comune come ho sempre fatto".

Le accuse

L’indagine della Direzione distrettuale antimafia è partita dall’inchiesta che nel maggio 2024 portò alle cronache la vicenda dell'ex comandante della compagnia carabinieri di Prato, Sergio Turini, e l'imprenditore tessile pratese Riccardo Matteini Bresci, già guida del Gruppo Colle, nome di prima fascia nel distretto tessile pratese.

Approfondisci:

Bugetti indagata, quali sono le accuse: “Contributi elettorali e voti (dalla massoneria) in cambio di favori”

Bugetti indagata, quali sono le accuse: “Contributi elettorali e voti (dalla massoneria) in cambio di favori”

La vicenda giudiziaria di Matteini Bresci e Turini si è poi chiusa con un patteggiamento. Da quell’attività investigativa sarebbe nato questo secondo filone che vede al centro i rapporti tra l’imprenditore tessile e la sindaca – che in passato ha avuto un rapporto lavorativo con Matteini Bresci – fin da quando Bugetti era consigliera regionale. L’ipotesi accusatoria riguarda quindi l’eventualità che l’imprenditore, chiedendo una sorta di protezione per la sua azienda, sia riuscito a convogliare voti a favore dell’elezione di Bugetti.

E’ stato poi il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, a confermare che l’indagine riguarda anche fatti avvenuti quando Bugetti era conmsigliera regionale.

Le reazioni politiche

“Conosco e apprezzo Ilaria Bugetti per la sua dedizione alla città di Prato e la sua passione nell'impegno politico. Le sono vicino, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e certo che saprà rispondere con chiarezza e trasparenza a quanto sollevato dal procedimento in atto.”, Con queste parole il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha manifestato la sua solidarietà alla sindaca Bugetti.

Solidarietà arrivata anche dal segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi. “A nome mio e del Pd Toscana esprimo piena vicinanza e affetto alla sindaca di Prato Ilaria Bugetti, che sono certo saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti e la correttezza del suo lavoro, correttezza che la contraddistingue sia a livello politico che morale. Profondo rispetto e massima fiducia nell'operato della magistratura affinché sia fatta chiarezza in questa vicenda giudiziaria in cui Ilaria ha mostrato fin da subito collaborazione con le autorità predisposte".

Il partito a Prato, si unisce a propria volta il segretario provinciale Marco Biagioni, "esprime piena fiducia nella sindaca Ilaria Bugetti e massimo rispetto per il lavoro della magistratura. Prendiamo atto che la sindaca ha ricevuto un avviso di garanzia e, come ha dichiarato lei stessa, si è immediatamente messa a disposizione dell'autorità giudiziaria". In questo senso, aggiunge, "conosciamo Ilaria e la sua storia politica. Ha sempre operato con trasparenza e correttezza. Siamo certi che saprà chiarire ogni aspetto nelle sedi opportune. Come Pd di Prato siamo al fianco della sindaca".

“Sono vicino all'amica e collega sindaca Ilaria Bugetti, ribadisco il massimo rispetto dell’operato dei magistrati e confido vivamente che la sindaca saprà chiarire ogni aspetto relativo alla limpidezza del suo operato. Le mie considerazioni nascono dalla conoscenza del modo di lavorare di Ilaria che, come ha dichiarato mettendosi a totale disposizione della magistratura, è sempre stato improntato al bene comune” dichiara l’europarlamentare Pd Dario Nardella.

Analogo messaggio di vicinanza giunge, inoltre, dal deputato dem Marco Furfaro, che nel confidare nel lavoro dei magistrati commenta: "Conosco Ilaria da anni, so della sua integrità e della sua dedizione al servizio pubblico. Ha fatto bene a mettersi immediatamente a disposizione della magistratura, dimostrando ancora una volta il suo rispetto per le istituzioni e la trasparenza che ha sempre contraddistinto il suo operato".

Parole garantiste e solidali verso Bugetti, ma molto dure sul sistema politico toscano, arrivano

dalla deputata Erica Mazzetti (Forza Italia): "In passato, un sindaco di centrodestra, l'unico, fu smontato da continue azioni della magistratura; quindi, resto garantista. Soprattutto con gli avversari che mai lo sono stati con noi. Tuttavia, non posso esimermi dal constatare che, quando si esercita il potere in modo ininterrotto e senza naturale discontinuità – ciò succede in Toscana – si vengono a consolidare dei sistemi di scambio, di finanziamento, di favori su cui è bene, per la democrazia e la sana amministrazione, vederci chiaro. Conosco Ilaria Bugetti da oltre vent'anni e, nonostante le differenze politiche, le sono vicina in questo momento difficile, perché da liberali siamo abituati a giudicare l'operato politico, non certo le vicende personali o giudiziarie".

"Prato è una città che ha necessità di un sindaco forte, senza ombre, capace di difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini. Qualcuno che possa avere la schiena dritta e la determinazione di contrastare la mafia cinese, gli altri fenomeni criminali, dalle molteplici nature, rispetto ai quali troppo spesso alcuni voltavano lo sguardo dall'altra parte, che infestano il nostro territorio, senza dover dire troppi grazie a possibili finanziatori opachi”. Lo scrive, in una nota, la deputata pratese di FdI Chiara La Porta. “Non entriamo nel merito delle accuse rivolte al sindaco Bugetti, crediamo nella presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio – prosegue La Porta – ma reputavamo già debole e inadeguata Ilaria Bugetti ben prima di questa vicenda. Prova ne è la richiesta di chiarimenti, fatta il 4 giugno 2024, attraverso una lettera al presidente” del Consiglio regionale “Antonio Mazzeo da parte dell'allora nostro capogruppo in consiglio regionale Francesco Torselli, su un acclarato finanziamento ricevuto da Ilaria Bugetti da parte dell'imprenditore Matteini per la campagna elettorale alle Regionali 2020 e per capire se avesse avuto rapporti lavorativi con lui”. “Crediamo che per Bugetti sia ancor più impossibile guidare la città con la serenità che serve - conclude La Porta - Ci auguriamo che ne possa prendere reale consapevolezza nelle prossime ore. I cittadini meritano trasparenza”.

"Non vogliamo assolutamente sostituirci al prezioso lavoro d'inquirenti e magistratura, ma è chiaro, fin da ora, che se le pesanti accuse di corruzione nei confronti del sindaco di Prato Ilaria Bugetti” del Pd “venissero confermate, allora ci aspetteremo le immediate dimissioni della stessa”. Lo afferma in una nota la Lega con Luca Baroncini, Elisa Montemagni e Claudiu Stanasel, rispettivamente segretario regionale toscano, capogruppo in Consiglio regionale e capogruppo al Consiglio comunale di Prato. “Sarebbe improponibile ed inaccettabile, a nostro avviso, che la prima cittadina potesse continuare nel suo mandato - precisano i leghisti - Occorre avere il massimo rispetto dei pratesi e se quanto le imputano fosse realtà, Prato non potrebbe più assolutamente essere amministrata da lei». «Siamo e rimarremo garantisti - concludono -, ma la grave questione emersa quest'oggi non deve essere, comunque, minimamente sottovalutata”.

E della questione dei finanziamenti elettorali si era parlato nell'ultimo consiglio comunale con un question time presentato da Cosimo Zecchi, Tommaso Cocci e Rita Pieri. "Sulla pubblicazione delle spese elettorali – era appena tornato sul tema Zecchi proprio poco prima che arrivasse la notizia dell’indagine – stiamo rimbalzando da mesi in maniera incomprensibile. Secondo la risposta del sindaco questi sarebbero liberamente consultabili presso il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, ma la realtà è diversa. Il collegio è consultabile è vero, solo previa autorizzazione, senza estrazione di copia, di un numero limitato e ben definito di pratiche già oggetto di archiviazione, non quindi una visione massiva. Mentre la legge afferma che "deve essere altresì reso pubblico, entro trenta giorni dal termine della campagna elettorale, il rendiconto delle spese dei candidati e delle liste". E questo ad oggi non è pubblicato né accessibile. Semplifico la richiesta: i cittadini hanno per legge il diritto di sapere i partiti e candidati che si presentano alle elezioni da chi hanno preso i soldi e come li hanno spesi.

Per quanto riguarda le ultime elezioni di Prato queste informazioni sono parziali o completamente mancanti. Quindi semplifico la domanda: perché? Si risponde in punta di fioretto con interpretazioni della legge, rimandando ad un meccanismo poco chiaro e accessibile, quando a fronte di una richiesta chiara di trasparenza che nasce da fuori del palazzo comunale, bisognerebbe rispondere mettendosi a nudo per fugare ogni dubbio e allusione”.

Interviene poi Giorgio Silli, sottosegretario agli Esteri e coordinatore regionale di Noi Moderati. “Sono un garantista, sono convinto che il Paese si basi su equilibri costituzionali irrinunciabili per i quali i tre poteri debbano coesistere nella loro indipendenza e lavorare in maniera complementare per il bene della repubblica. Non mi sento di attaccare personalmente Ilaria Bugetti, con la quale ho condiviso anni di politica seppur zeppi di accese battaglie che ci contrapponevano – dice – Ha ricevuto un avviso di garanzia, non è stata condannata, credo però che una riflessione vada fatta sull'opportunità del metodo di gestione del potere del Pd in Toscana e sulla connivenza opportunistica di buona parte della classe dirigente. Gestire il potere in funzione del potere, alimentando clientele, anteponendo il partito alle istituzioni, usando queste ultime come campo di battaglia per risolvere i propri problemi interni di corrente, non onora la costituzione e ne offende la dignità". Silli chiarisce, allo stesso tempo: "La politica si fa con la politica, fare il tifo per la distruzione dell'avversario per via giudiziaria non mi appartiene e non mi apparterrà mai. Adesso è giusto aspettare gli sviluppi avendo ben chiaro quale è il bene superiore: il bene della città e della nostra repubblica".

"Alla luce dei fatti emersi a Prato, che hanno portato alla richiesta di arresti domiciliari del sindaco Ilaria Bugetti per l'ipotesi di corruzione, chiederò al presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, di fare richiesta degli atti alla Dda di Firenze”, scrive, in una nota il deputato e componente della commissione Antimafia di Fratelli d'Italia Francesco Michelotti. “Ritengo doveroso approfondire il filone che riguarda l'inchiesta che sta riguardando il sindaco di Prato, anche alla luce del lavoro che la commissione Antimafia ha portato avanti negli ultimi mesi legato al filone della mafia cinese, e che è culminato nella presenza della commissione stessa a Prato qualche mese fa. Un lavoro fatto nell'intento di fare chiarezza sui rapporti tra la criminalità organizzata cinese e la politica locale. Mantenendo sempre ogni profilo di garanzia, che è proprio della fase delle indagini, occorre approfondire ogni aspetto nell'interesse di Prato della Toscana”.

A rischio l’operatività del Comune

"Forte preoccupazione in merito alla notizia, apparsa oggi sulla stampa, della richiesta da parte della procura della repubblica di Firenze di una misura cautelare, di arresti domiciliari, nei confronti del sindaco di Prato, Ilaria Bugetti, nell'ambito di un'inchiesta per corruzione. In attesa che la magistratura si pronunci sull'eventuale accoglimento della misura richiesta, riteniamo doveroso evidenziare il complesso scenario che si va prefigurando". Ad affermarlo, in una nota, sono i gruppi consiliari in Comune di Fdi, Lega, Forza Italia, lista civica Gianni Cenni sindaco. "La città di Prato – aggiungono le forze di opposizione – si trova ora a dover affrontare un passaggio estremamente delicato, che indipendentemente dall'esito finale dell'inchiesta rischia di compromettere l'operatività già discutibile dell'amministrazione comunale in carica".

Il centrodestra sottolinea: "Riteniamo fondamentale che, in questa fase, venga mantenuto il massimo rispetto per l'attività della magistratura e per i diritti delle persone coinvolte, ma al contempo auspichiamo che, chi riveste incarichi pubblici e, in particolare la carica di sindaco, garantisca non solo la correttezza sostanziale del proprio operato, ma anche la piena agibilità istituzionale e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". Le forze di minoranza di fatto danno appuntamento alla decisione del Gip sulla convalida della richiesta di arresto: "All'esito delle decisioni nei prossimi giorni – concludono – i gruppi valuteranno con senso di responsabilità e nell'interesse esclusivo della città quali iniziative intraprendere nelle sedi istituzionali opportune".

"Siamo garantisti. Ilaria Bugetti rimane innocente fino a condanna definitiva. Tuttavia, qualora la richiesta di arresti domiciliari fosse confermata, il Sindaco di Prato dovrebbe dimettersi immediatamente. Il buonsenso e l'amore per la città di Prato devono prevalere. La terza città del centro Italia ha infatti bisogno di una guida presente e pienamente legittimata, sopratutto alla luce delle difficoltà che vive il suo distretto tessile e le gravi criticità legate alla presenza stabile delle mafie straniere sul territorio, in particolare quella cinese”. Lo dichiara il deputato toscano della Lega Andrea Barabotti.