SILVIA BINI
Cronaca

Bugetti sui contributi elettorali: "Nomi al comitato di garanzia"

Torna in consiglio comunale la questione dei contributi elettorali ricevuti dalla sindaca laria Bugetti durante l’ultima campagna amministrativa. A riaccendere...

La sindaca Ilaria Bugetti risponde al question time presentato dall’opposizione che chiedeva i nomi dei finanziatori della campagna

La sindaca Ilaria Bugetti risponde al question time presentato dall’opposizione che chiedeva i nomi dei finanziatori della campagna

Torna in consiglio comunale la questione dei contributi elettorali ricevuti dalla sindaca laria Bugetti durante l’ultima campagna amministrativa. A riaccendere i riflettori sul tema è stato un question time presentato da tre consiglieri dell’opposizione – Rita Pieri, Cosimo Zecchi e Tommaso Cocci – che hanno chiesto chiarezza sui nomi dei finanziatori e sulla trasparenza delle donazioni.

La risposta della prima cittadina è arrivata puntuale, ma con toni tutt’altro che concilianti: "Grazie ai consiglieri Pieri, Zecchi e Cocci per il loro interessamento che consente al Comune di fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda", puntualizza la sindaca ricordando i riferimenti normativi che regolano la trasparenza dei finanziamenti elettorali: "Ai sensi dell’articolo 7 della legge 515 del 1993, la pubblicazione – che è temporanea – è stata regolarmente effettuata nei termini previsti dall’articolo 30, comma 2, della legge 81 del 25 marzo 1993".

La sindaca ha spiegato che i documenti relativi ai contributi non sono più di competenza dell’amministrazione comunale: "Attualmente, ai sensi dell’articolo 14, comma 2, della legge 515 del 1993, le dichiarazioni e i rendiconti depositati dai candidati sono liberamente consultabili presso gli uffici del Collegio. Pertanto, tale documentazione viene detenuta stabilmente dagli uffici di controllo della Corte dei Conti e dal Comitato regionale di garanzia elettorale. Quindi potete, se lo desiderate, fare richiesta a tali organismi per avere visione o copia dei documenti, come per altro ha già fatto da una testata giornalistica".

Una risposta formalmente ineccepibile ma che ha deluso chi, in aula, si aspettava un gesto di maggiore trasparenza politica.