Stefano Brogioni
Cronaca

Prato, terremoto in Comune: la sindaca Bugetti indagata per corruzione, chiesti gli arresti domiciliari

Chiesto il carcere per Matteini Bresci. La prima cittadina dovrà comparire la prossima settimana davanti al gip di Firenze per l'interrogatorio

Ilaria Bugetti, sindaca di Prato (foto Falsetti)

Ilaria Bugetti, sindaca di Prato (foto Falsetti)

Prato, 13 giugno 2025 – La sindaca di Prato Ilaria Bugetti è indagata per corruzione della Dda di Firenze, che nei suoi confronti ha chiesto anche la misura cautelare degli arresti domiciliari. Chiesta invece la misura cautelare in carcere per l'imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci.

La sindaca dovrà comparire la prossima settimana davanti al gip di Firenze per l'interrogatorio preventivo previsto dal nuovo codice di procedura. Stamani sono scattate delle perquisizioni disposte dalla magistratura fiorentina (anche in alcuni uffici comunali) e alla sindaca è stato notificato un avviso di garanzia. 

Le accuse a Bugetti nascono da una costola dell'inchiesta sull'imprenditoria cinese e ai rapporti con l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci, con la quale in passato Bugetti ha avuto un rapporto lavorativo. Indagine che, come ha confermato il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia, riguardano anche fatti risalenti al periodo in cui Bugetti era consigliera regionale.

"Sono fiduciosa, sempre stata corretta”

In mattinata è stata la stessa sindaca a dare notizia di quanto accaduto. "Ritengo sia mio dovere immediatamente comunicare di aver ricevuto in data odierna, 13 giugno, un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Firenze. Comunico tali circostanze nel preciso momento in cui sono terminate le operazioni investigative".

Nel comunicato che il Comune ha diffuso intorno alle 11,40 si legge ancora: “In relazione al contenuto di tale avviso la mia persona si è messa immediatamente disposizione dell’autorità procedente nel rispetto reciproco dei ruoli. Sin da ora ribadisco l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, e non mi sottrarrò a nessun riscontro, spiegando le mie ragioni, confidando nel fatto e avendo la certezza che il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale nonché giuridica. Come detto – conclude la nota – sono a disposizione degli organi inquirenti e con fiducia proseguo nel mio ruolo con dedizione e attenzione al bene comune come ho sempre fatto".

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