REDAZIONE PRATO

"Pochi adepti, più interessi che ideali"

Giovannelli, giurista cattolico, fa una riflessione su chiesa e massoneria fino alle vicende attuali .

Mauro Giovannelli, decano degli avvocati pratesi e oggi Presidente Emerito Giuristi Cattolici di Prato

Mauro Giovannelli, decano degli avvocati pratesi e oggi Presidente Emerito Giuristi Cattolici di Prato

La riflessione di Mauro Giovannelli, avvocato e pratese autorevole da sempre impegnato a favore della città e oggi presidente emerito dei Giuristi cattolici, sul ruolo della massoneria a Prato e sul rapporto nella storia con la chiesa cattolica, fa luce su un risvolto interessante, a fronte delle recenti vicende legate al caso Tommaso Cocci e precedentemente al caso dell’ex sindaca Ilaria Bugetti, indagata per corruzione con l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci. Ne ha parlato diffusamente in un articolo pubblicato su "Toscana Oggi", il settimanale delle diocesi della Toscana. La chiusa del suo interessante excursus storico si focalizza nel descrivere le dimensioni e le peculiarità della massoneria made in Prato.

Per Giovannelli la massoneria pratese è "impersonata da pochi adepti, più millantatori che potenti, più dediti alla ricerca di affari e di relazioni con la politica, piuttosto che alla speculazione e alla scoperta di un’umanità migliore". Una descrizione che argina la realtà massonica ad un numero ristretto "non superiore alle 250 persone", come emerso in questi giorni. Per Giovannelli almeno in alcune logge pratesi più che i valori fondanti della massoneria - libertà, uguaglianza e fratellanza, ricerca della verità, solidarietà, libero arbitrio, tolleranza e rispetto reciproco – possono altri interessi, piuttosto che la speculazione filantropica. Massoneria che si è riaffacciata da un anno a questa parte prima con la vicenda del comandante dei Carabinieri e dell’imprenditore tessile, poi con l’ex sindaca dimessa ed infine con il caso dell’ex capogruppo di FdI.

L’attrattiva per la massoneria "ci sembra da ricercare piuttosto nel carattere esoterico ed iniziatico assunto fin dall’origine e alla credenza ad un Grande Architetto dell’Universo" a differenza della chiesa cattolica che crede in un Dio "personale e trascendente, che si è incarnato e si è fatto uomo nel suo Figlio unigenito e consustanziale (Concilio di Nicea, 325 d.C.), Gesù".

E a Prato? "La prima loggia fu costituita nel 1876 ’Intelligenza e Lavoro’ ad opera di Giuseppe Mazzoni, triumviro della Toscana nel 1849 e nel 1872 primo esponente italiano col titolo di Gran Maestro – scrive nell’articolo – . Fu uomo di notevoli qualità umane, diffusamente stimato come persona proba ed equanime. La loggia costituita dal Mazzoni di rito scozzese, come le logge successive, subirono nel tempo scissioni e ricomposizioni ma furono caratterizzate da un forte spirito anticattolico".

E alla fine si chiede: "E’ lecito ad un cattolico iscriversi ad una loggia massonica?". E la risposta è chiara e definita: "Per la diversa identità di concezione di Dio e dell’Uomo, la chiesa cattolica si è sempre dichiarata contraria all’appartenenza dei suoi fedeli alla Massoneria".

Sara Bessi