
Nella foto la sede della Pubblica Assistenza L’Avvenire
Massoneria intrecciata con il mondo del volontariato come bacino in cui assicurarsi voti. A sondare questo aspetto partendo dall’affaire Tommaso Cocci, ex capogruppo di FdI, vittima di revenge porn e diffamazione, è stato il Fatto quotidiano in uno articolo pubblicato nell’edizione di ieri. A finire sotto la lente d’ingrandimento è la Pubblica Assistenza L’Avvenire, "il colosso del terzo settore da sempre appannaggio della massoneria", scrive il giornalista che indica i nomi dei vari presidenti e la loro appartenenza a logge differenti dal Grande Oriente d’Italia fino a quella di Riccardo Matteini Bresci (maestro venerabile della Gra Loggia d’Italia-Loggia Sagittario), ora ai domiciliari nell’inchiesta della Dda sulla corruzione che vede coinvolta l’ex sindaca Ilaria Bugetti. Fino ad arrivare alla presidenza di Cioni, secondo il Fatto quotidiano "maestra venerabile della loggia Cavour" e agli eletti della sua lista dei quali almeno 5 risponderebbero a legge differenti. No comment di Cioni alla domanda della sua affiliazione alla massoneria. Sulla conoscenza con Matteini Bresci, Cioni precisa che è "solo occasionale la mia conoscenza personale con Matteini Bresci non avendolo mai frequentato in privato". A ciò aggiunge un passaggio in cui chiarisce che Matteini Bresci "ha svolto alla Pubblica Assistenza la messa alla prova concessa dall’autorità giudiziaria per l’espiazione dei reati a lui imputati, quando non ero presidente (eletta il 26 luglio). In tale data la Map era già stata revocata dall’autorità giudiziaria". Non solo: l’adesione dell’imprenditore alla Pubblica Assistenza risale al 20 novembre 2024 (Matteini Bresci è stato a lungo fratello della Misericordia) in concomitanza della sua richiesta di svolgere la Map. Sul versante dell’attribuzione politica al centrodestra della sua lista, Cioni replica che "non corrisponde al vero che la lista da me capeggiata abbia avuto una collocazione politica ben definita in quanto la nostra Associazione ha natura apolitica e apartitica; in questa lista, anzi, sono rappresentate una pluralità di idee, anche politiche, come giusto che sia".
Sara Bessi