FIORELLA CORTI
Cronaca

Tutti pazzi per i funghi porcini, Valle del Serchio e Garfagnana invase da cercatori

La stagione sta favorendo la nascita dei funghi. I visitatori hanno preso d’assalto anche i territori Bagni di Lucca, Coreglia e Barga

Una raccolta copiosa che ha coinvolto non soltanto gli esperti storici, i fungaioli locali, ma anche molti neofiti (foto Borghesi)

Una raccolta copiosa che ha coinvolto non soltanto gli esperti storici, i fungaioli locali, ma anche molti neofiti (foto Borghesi)

Valle del Serchio, 11 settembre 2025 – La Valle del Serchio, con una particolare attenzione per la Garfagnana, è stata nuovamente “invasa” dai visitatori, arrivati in grandi quantità nel primo fine settimana di settembre. A differenza dai giorni da record di presenze ferragostani, però, a far muovere famiglie e appassionati della montagna, in particolare delle vaste aree boschive, non è stato il richiamo del fresco relax, le tante offerte presenti nelle ricche feste paesane o la varietà dei sentieri escursionistici da percorrere per arrivare a cime montane o rifugi alpini, bensì l’ondata speciale di nascita dei prelibati funghi porcini, fenomeno oltre le aspettative che si è registrato nei boschi di praticamente tutti i comuni della Garfagnana e non solo. Interessati da questo speciale e atteso evento naturale, che non tutti gli anni però regala quantità significative nel periodo autunnale come in questo 2025, anche il territorio di Bagni di Lucca, che come è noto è il comune con maggiore superficie montana della Toscana, quello di Coreglia Antelminelli e di Barga, tra gli altri in evidenza nella MediaValle.

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Una raccolta copiosa che ha coinvolto non soltanto gli esperti storici, i fungaioli locali che ben conoscono i luoghi maggiormente prolifici e che hanno fatto incetta dei saporiti e profumati miceti della famiglia dei Boletus, ma anche molti neofiti della ricerca e improvvisati frequentatori dei boschi di castagno attratti dal tam-tam, diffuso anche sui principali social media, sulla possibilità di riuscire a portarsi a casa anche soltanto pochi esemplari per poi preparare un succulento pranzo dall’intenso profumo di sottobosco. Il fungo, infatti, è un prodotto molto versatile in cucina, particolarmente buono da solo, anche crudo in insalata quando è fresco, fritto quando è più maturo o al forno con le patate, gustoso anche trifolato in padella, come accompagnamento di piatti di carne, in umido con la polenta, buonissimo con la pasta, il riso e il farro, o alla base di appetitosi antipasti, servito con rustico pane tostato o in raffinati cestini di pasta sfoglia. Una varietà incredibile di variazioni culinarie che i visitatori hanno potuto gustare anche nei tanti ristoranti, molti dei quali presi a loro volta d’assalto nel fine settimana, puntualmente riforniti dai fungaioli del posto, e che ne fanno un valore aggiunto nei loro menù di prodotti tipici.