FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

"A casa senza stipendio". Operai sfruttati: sciopero

Protesta dei lavoratori stranieri davanti a una confezione di Montemurlo. Sudd Cobas: "Non pagati da agosto". L’azienda è attiva in altre due sedi.

La protesta degli operai fuori dall’azienda in via Pomeria a Montemurlo

La protesta degli operai fuori dall’azienda in via Pomeria a Montemurlo

E’ in atto uno sciopero a Montemurlo, nell’azienda di confezioni "L’Alba" srl. A scioerare sono un gruppo di operai stranieri.

Oltre allo stabilimento in via delle Lame, ci sono altre due ditte di lavorazione tessili riconducibili alla stessa impresa: una che si occupa di stiro in via Pomeria, l’altra per il cucito in via Lecce. E’ proprio all’esterno di queste due che il picchetto è cominciato nella giornata di giovedì ed è proseguito anche ieri.

A spiegare la situazione è Filippo Branchietti di Sudd Cobas Prato. "Dal 25 agosto, questi lavoratori sono a casa, senza essere pagati e senza che possano riprendere la loro attività. L’azienda non ha dato alcun chiarimento circa la situazione, ma ha solo detto che lo scorso 20 agosto,per il nubifragio che ha investito il territorio, la struttura e i macchinari utilizzati da questi operai hanno subito danni. In queste tre settimane però l’azienda – continua Branchietti – si è sempre rifiutata di fornire una documentazione che chiarisse la portata dei danni o che portasse ad attivare la casa integrazione per i dipendenti che sono a casa".

Non sono mancati i tentativi di chiarimento da parte di Sudd Cobas, senza però trovare riscontri positivi.

"Abbiamo chiesto più e più volte un incontro, ma da L’Alba ce lo hanno costantemente negato, costringendoci così ad avviare gli scioperi, passando anche la notte fuori dalla fabbrica di via Pomeria. La decisione è stata inevitabile ed è arrivata comunque dopo una serie di episodi negativi. Basti pensare che da gennaio, ossia da quando i lavoratori hanno avuto i contratti giusti, per sette mesi consecutivi – sottolinea Branchietti – hanno ricevuto lo stipendio sempre con un mese di ritardo. Adesso siamo di fronte a un caso di delocalizzazione e non si poteva stare fermi".

Come spiegato dal rappresentante di Sudd Cobas infatti, "della produzione che veniva fatta dagli operai iscritti al sindacato e che hanno lottato per ottenere i contratti adeguati, ora se ne occupano dei lavoratori sfruttati. Nella fabbrica di via Lecce, è stato mandato un caporale a gestire la situazione. Le persone sono costrette a lavorare tutti i giorni 12 ore". A sostenere gli operai nella loro battaglia anche il Comune di Montemurlo: ieri l’assessore Giuseppe Forastiero ha fatto visita agli operai fuori dalla ditta di via Lecce.

Francesco Bocchini