
Uno dei tanti picchetti del Sudd Cobas guidato da Luca Toscano
Calci, morsi, spintoni e secchi di spazzatura lanciati contro i lavoratori in sciopero. È questo il clima che si respira da giorni davanti all’ex Lanificio Rosalinda, in via Pistoiese 335, dove è in corso un presidio promosso dal sindacato autonomo Sudd Cobas contro le condizioni di lavoro denunciate in alcune confezioni attive nello stabile. L’episodio più grave si è verificato nella tarda mattinata di ieri, quando - secondo quanto riferito dal sindacato - la titolare di una delle aziende presenti avrebbe aggredito fisicamente una delle attiviste presenti al presidio, Elena Amadei, scaraventandola a terra e colpendola ripetutamente, anche con morsi.
L’episodio è avvenuto intorno alle 11.30. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, e una volante della polizia, che ha accompagnato in questura la titolare per accertamenti. L’aggressione, secondo quanto riferito dai rappresentanti del sindacato, sarebbe solo l’ultimo atto di una lunga serie di intimidazioni. "È da giorni - accusano da Sudd Cobas - che i lavoratori in sciopero vengono presi di mira. Sono stati lanciati secchi di rifiuti, carne marcia, rovesciati pranzi, spintonati lavoratori e lavoratrici. È un clima vergognoso, un’intimidazione continua che non può essere tollerata".
Il presidio davanti al Lanificio Rosalinda, definito dal sindacato "un simbolo dello sfruttamento tessile e del lavoro nero", è iniziato sabato scorso e rientra nella campagna nazionale Strike Days, promossa da Sudd Cobas per riportare l’attenzione sulle condizioni di lavoro nel distretto tessile. Secondo quanto comunicato dal sindacato, solo da aprile sono stati sottoscritti 63 accordi sindacali in seguito agli scioperi, 15 dei quali negli ultimi tre giorni. Al momento restano attivi quattro picchetti: tre a Prato e uno a Montemurlo.
Ma l’aggressione di lunedì non è un caso isolato. Solo pochi giorni fa, un altro episodio di estrema gravità, a detta dei sindacalisti, si sarebbe verificato davanti alla ditta Li Bassi di Quarrata, altra azienda di confezione conto terzi. Secondo quanto riferito da Sudd Cobas, durante lo sciopero organizzato dai lavoratori, un uomo che si sarebbe qualificato come il padre del titolare ha prima cercato di investire gli scioperanti con l’auto, per poi scendere e aggredire fisicamente due persone: un lavoratore, colpito al collo, e la sindacalista Francesca Ciuffi, raggiunta da uno schiaffo. Il tutto si sarebbe svolto alla presenza dei carabinieri.
Il sindacato riferisce inoltre che i titolari dell’azienda avrebbero simulato un’aggressione ai danni del figlio, per cercare di ribaltare la narrazione degli eventi. La protesta era nata dalla richiesta di lavoratrici e lavoratori di avere contratti regolari e orari sostenibili.
Si.Bi.