Firenze, 2 luglio 2025 – Il Mediterraneo è sempre più caldo. Da anni è in atto una vera e propria ondata di calore marino, come ci spiegano i meteorologi del consorzio Lamma. Un fenomeno che anche quest’estate si sta manifestando con forza: sul mar Tirreno le temperature attuali variano tra i 27 e i 28 gradi, quando la media stagionale dovrebbe essere intorno ai 23-24 gradi.
«Un tempo, queste temperature si registravano solo a fine estate, tra fine agosto e settembre», spiegano dal Lamma. «Oggi invece siamo appena all’inizio di luglio e abbiamo già superato i livelli che un tempo segnavano il picco annuale».

L’anomalia più marcata riguarda il Mediterraneo centrale, dove in alcune zone il mare è fino a 3-4 gradi più caldo del normale. E questa non è una novità isolata: si tratta infatti di una tendenza che va avanti da anni, un’anomalia climatica che viene ormai definita come ondata di calore marina.
Secondo i meteorologi, un’anomalia di 3 gradi sulla temperatura del mare è molto più significativa rispetto alla stessa anomalia registrata nell’aria. Questo perché il mare ha un’enorme capacità termica e reagisce molto più lentamente: «Un riscaldamento così persistente indica un cambiamento strutturale nel sistema climatico».
Rischio fenomeni estremi
Le conseguenze sono già visibili e potrebbero aggravarsi in futuro. Un mare troppo caldo riduce infatti l’effetto mitigatore delle brezze marine, che di solito rendono più sopportabili le giornate afose lungo le coste. Con l'acqua così calda, invece, le brezze diventano meno ristoratrici e le temperature percepite rimangono elevate anche di notte, rendendo più difficile il riposo e aumentando i rischi per la salute, soprattutto per le persone fragili.
Ma la vera preoccupazione riguarda l’autunno. Un Mediterraneo così caldo è un serbatoio di energia per le perturbazioni in arrivo. «Più il mare è caldo, più vapore acqueo viene rilasciato in atmosfera, e questo rappresenta il carburante per i temporali», spiegano ancora dal Lamma.
In pratica: se e quando arriveranno condizioni perturbate, ci sarà una maggiore probabilità di eventi meteorologici estremi, come forti temporali, grandinate violente, raffiche di vento e piogge torrenziali concentrate in poche ore. «I temporali estivi sono già di per sé fenomeni localmente violenti – osservano gli esperti – ma con questa energia aggiuntiva diventano ancora più intensi e pericolosi».
Lo scenario peggiore
Lo scenario peggiore? È già accaduto lo scorso anno e potrebbe ripetersi: arrivare a fine agosto con una temperatura superficiale del mare superiore ai 30 gradi.
In conclusione, il Mediterraneo caldo rappresenta una seria minaccia per l’equilibrio climatico. Monitorare questo fenomeno è essenziale per prevenire e limitare i danni. Ma il vero nodo resta il cambiamento climatico: senza un’inversione di rotta, queste anomalie rischiano di diventare la nuova normalità.