SILVIA BINI
Cronaca

Belgiorno respinge tutte le accuse: "Non ho diffuso le foto del ricatto"

L’ex esponente di Fratelli d’Italia afferma che lunedì chiarirà la propria posizione ai magistrati e nega ogni collegamento al caso Cocci. Il suo legale annuncia querele e definisce "incommensurabili" i danni subiti.

Claudio Belgiorno, ex esponente di Fratelli d’Italia, respinge le accuse. Sarà interrogato lunedì

Claudio Belgiorno, ex esponente di Fratelli d’Italia, respinge le accuse. Sarà interrogato lunedì

Un comunicato firmato dall’avvocato Ugo Fanti, depositato nelle scorse ore, segna la prima reazione ufficiale di Claudio Belgiorno alle indagini che lo vedono coinvolto. "Claudio Belgiorno non ha diffuso né inviato alcun tipo di materiale riguardante la persona dell’avvocato Tommaso Cocci, meno che mai materiale a contenuto sessualmente esplicito".

Una presa di posizione netta, che arriva a quarantotto ore dall’avviso di garanzia notificato nell’ambito di un’indagine delicata, scaturita dalla denuncia presentata dallo stesso Cocci dopo che avava ricevuto lettere anonime corredate da foto compromettenti. Secondo l’inchiesta, Belgiorno e il vicepresidente del consiglio comunale di Empoli, Andrea Poggianti, avrebbero ordito una campagna di missive anonime e foto osé per frenare la candidatura di Cocci al consiglio regionale. Plichi contenenti allusioni a festini, droga e massoneria, finite nelle mani di politici e conoscenti, con un messaggio minaccioso: "dimettiti o ti distruggiamo".

Il legale di Belgiorno smentisce anche i dettagli trapelati durante la perquisizione: "È falsa la circostanza che nel corso della perquisizione a casa del signor Belgiorno sia stata trovata una lettera anonima non affrancata o un plico privo di francobollo". E annuncia una denuncia contro ignoti per la diffusione di notizie coperte da segreto istruttorio "riportate in maniera contraria al vero". Belgiorno, che ha lasciato Fratelli d’Italia il giorno successivo all’indagine, affidando il suo addio ad un post sui social, non si trincererà dietro il silenzio. L’interrogatorio davanti al pubblico ministero è fissato per lunedì alle 8.45. "Non si avvarrà della facoltà di non rispondere – precisa l’avvocato Fanti – ma rappresenterà circostanze e fatti di cui il pm dovrà inevitabilmente prendere atto".

Sul secondo fronte giudiziario, quello dei rimborsi per l’attività di consigliere comunale, l’avvocato ricorda che "a fronte di notizie che configuravano Belgiorno come illecito percettore di oltre 34mila euro, l’indagine è stata chiusa con la contestazione di percezioni asseritamente indebite pari a 1.200 euro nel corso di 15 mesi". Lo stesso Belgiorno ha già chiesto di essere ascoltato per spiegare la correttezza di quelle somme.

Sul piano politico l’effetto è stato immediato. Dopo l’esplosione del caso, Belgiorno ha lasciato Fratelli d’Italia, partito con cui era stato eletto per due mandati consecutivi in consiglio comunale e con cui, nel 2024, aveva ottenuto lo stato di recordman toscano raccogliendo oltre 1.800 preferenze, e risultando il candidati più votato. Un percorso interrotto bruscamente, con danni che la difesa definisce "incommensurabili" sia sul piano personale che familiare.

Il legale annuncia azioni risarcitorie non solo contro chi sarà ritenuto responsabile della vicenda giudiziaria, ma anche verso "coloro che in queste ore, sulle diverse piattaforme social, operano improvvidi commenti lesivi dell’onore e del decoro" dell’ex consigliere. Le querele sono già in fase di redazione.

In attesa del faccia a faccia con il pubblico ministero, resta l’incognita sugli sviluppi di un’inchiesta che ha già travolto due carriere politiche: quella di Cocci, costretto a un passo indietro dalla corsa regionale, e quella di Belgiorno, oggi in difesa su tutti i fronti.

Silvia Bini