STEFANO BROGIONI
Cronaca

Sindaca indagata per corruzione: spunta il contratto fantasma quando era in Regione

Ilaria Bugetti, assunta dalla Broker Techno srl, società della galassia Matteini Bresci, percepì 11mila euro all’anno fino al giugno 2024. La lettera dell’allora capogruppo di Fdi Francesco Torselli al presidente Antonio Mazzeo: “Perché l’impiego non compare nel curriculum?”

Ilaria Bugetti, sindaca di Prato: è coinvolta in un'inchiesta. L'accusa è quella di corruzione

Ilaria Bugetti, sindaca di Prato: è coinvolta in un'inchiesta. L'accusa è quella di corruzione

Prato, 14 giugno 2025 – «Segui i soldi» diceva Giovanni Falcone. E così è stato nell’indagine per corruzione che ha provocato un terremoto politico giudiziario in Toscana con la richiesta di arresti domiciliari per corruzione per la sindaca di Prato, già consigliera regionale, Ilaria Bugetti, 52 anni, i soldi sono – secondo l’accusa – il do ut des che legherebbe in un rapporto illecito l’amministratrice Partito Democratico ’asservita’ all’interesse dell’industriale tessile Riccardo Matteini Bresci, 66 anni, per cui i pm sollecitano al gip la custodia cautelare in carcere. Denaro insomma (e voti) – nella ricostruzione della Dda di Firenze –, in cambio di favori per la galassia imprenditoriale di Matteini Bresci, descritto dai giudici che lo hanno arrestato l’anno scorso «persona assolutamente priva di scrupoli nel perseguire l’accrescimento della propria potenza personale ed economica a scapito del rispetto della legalità». Il nodo cruciale del contestato do ut des sono quei 47mila euro e rotti corrisposti alla Bugetti tra marzo 2020 e giugno 2024 in virtù di un rapporto di assunzione come impiegata presso la Broker Techno srl, controllata della Vettore Sistema Italia, quest’ultima partecipata dal Gruppo Colle facente capo a Matteini Bresci. Un contratto fantasma. In realtà secondo la procura l’assunzione porta la data del 2016 (e termina a giugno 2024) ma l’incolpazione penale riguarda solo il quadriennio 20-24. In questo arco di tempo Bugetti ha percepito – stando alle indagini del Ros dei carabinieri – qualcosa come 11mila euro all’anno, 400 euro al mese per un lavoro part time. Le altre utilità, patrimoniali e non, contestate alla sindaca riguardano i 27mila euro di finanziamenti per la campagna elettorale (sui circa 140mila ricevuti) per la corsa a sindaca, eseguiti direttamente da Matteini Bresci o da imprenditori da lui contattati. Il terzo benefit sarebbe stato il pacchetto di voti per essere eletta nel 2020 in Regione con oltre 11mila preferenze e poi l’appoggio (altri 4mila voti) alla candidatura a prima cittadina. Ma è il rapporto dipendente, peraltro tenuto segreto, il nodo cruciale dell’intera vicenda. Da una parte perché Bugetti non avrebbe mai svolto quel lavoro per cui veniva regolarmente retribuita, come verificato dai Ros con attività tecniche quantomeno nei primi sei mesi del 2024, dall’altro per aver omesso di segnalare la situazione agli uffici del consiglio regionale. Tutto riservato, almeno fino alla primavera 2024. Quando una lettera dell’allora capogruppo di FdI in Regione, ora eurodeputato Francesco Torselli al presidente del consiglio regionale innesca la polemica, almeno politica tra maggioranza e opposizione. Allora il Ros era già al lavoro dopo aver sequestrato il cellulare all’imprenditore di Cantagallo, nell’ambito dell’inchiesta sempre per corruzione che coinvolgeva anche il comandante della compagnia di Prato dei carabinieri Sergio Turini (conclusasi in due patteggiamenti), ma nessuno poteva saperlo. A giugno 2024, a pochi giorni dalle elezioni Torselli nota un’anomalia: nel curriculum di Bugetti depositato in Regione e modificato proprio in quel periodo non compare alcun lavoro dipendente, mentre viceversa nella dichiarazione dei redditi pubblicata sul portale l’allora consigliera percepisce 60mila euro come lavoro autonomo e 11.744 mila euro come lavoratore dipendente. Torselli scrive al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo evidenziando quantomeno la stranezza e chiedendo se la consigliera non percepisca il reddito da lavoratore dipendente proprio da società della galassia ’Colle’, visto che risulta aver già percepito un (modesto) finanziamento per la campagna elettorale. Proprio in quel periodo la procura ha chiesto e ottenuto l’arresto dell’imprenditore tessile e dell’allora ufficiale dell’Arma. Mazzeo risponde a Torselli spiegando che nella scheda anagrafica originale la Bugetti aveva effettivamente dichiarato di essere impiegata come lavoratrice dipendente e di non aver presentato richiesta di aspettativa non essendo obbligatoria. Di lì la richiesta di accesso agli atti di Torselli il 6 giugno e la risposta del successivo 12 giugno da parte degli uffici da cui emerge per quale società è impiegata Bugetti, la Broker Techno appunto della galassia Matteini Bresci. Tutto nei giorni infuocati della competizione elettorale che portò la Bugetti a vincere il comune di Prato al primo turno con la novità politica del campo largo. Ma nel frattempo i carabinieri indagavano e nella richiesta di misura i pm sottolineano che la sindaca, quando la vicenda dell’incarico era diventata mediatica (il 5 giugno 2024) chiese alla società di brokeraggio di essere messa in aspettativa che scattò ovviamente alla prima data utile del primo luglio 2024. Che quello fosse un rapporto lavorativo «compromettente», secondo i pm, si evince proprio dal fatto che venne tenuto nascosto e mai pubblicato (per 10 anni) nella sezione delle Dichiarazione patrimoniali dei consiglieri regionali.