REDAZIONE PRATO

Doppio voto, prospettive dem . Il popolo chiede una svolta a tutti. Prima verifica? I candidati regionali

Gli elettori Pd criticano il partito: "Uscite dalle vostre stanze". I civici incalzano: "Andiamo nei posti scomodi". Ora la partita più difficile: riconquistare la fiducia verso la tornata elettorale di ottobre e di primavera.

Gli elettori Pd criticano il partito: "Uscite dalle vostre stanze". I civici incalzano: "Andiamo nei posti scomodi". Ora la partita più difficile: riconquistare la fiducia verso la tornata elettorale di ottobre e di primavera.

Gli elettori Pd criticano il partito: "Uscite dalle vostre stanze". I civici incalzano: "Andiamo nei posti scomodi". Ora la partita più difficile: riconquistare la fiducia verso la tornata elettorale di ottobre e di primavera.

Chiusura dopo mezzanotte e mezzo. Al banco il barista del circolo di Galciana chiede: "Allora, com’è finita?". "Zero a zero e palla al centro" risponde un ex assessore. Finisce così la maxi assemblea dopo tre direzioni del Pd e dopo oltre un mese dalle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti. Tanta voglia di parlare, di guardarsi in faccia, di ritrovare un filo comune. Smarrimento? C’è chi non dorme la notte, come Marco Bellandi, pensando a quello che è successo in Comune (anche il segretario Biagioni ammette di aver difficoltà a prendere sonno dal 13 giugno), chi voleva una platea, omnicomprensiva del vertice dem, in cerchio, chi non sa che fine faranno i progetti pensati per settembre per l’associazione che segue i disabili. Qualche attacco a Marco Biagioni per la doppia veste di segretario e assessore e per "il non poteva non sapere..." quando ha detto sì alla candidatura Bugetti. Ma c’è anche chi difende la nouvelle vague dem, qualle nata nei Giovani democratici che ha messo le tende in via Carraia. Gli ex Gd che non sono stati visti arrivare ma che adesso danno le carte.

Si fanno sentire anche i civici coinvolti nel campo largo come Enrico Romei: "Abbiamo portato l’11%. Che giunta volete fare? Basta piangerci addosso". E consiglia di "andare nei luoghi scomodi", fuori dalla comfort zone. E intanto "tutti uniti sulla candidatura di Biffoni alle regionali". Diversi chiedono più trasparenza, meno chiacchiere e decisioni nelle "solite stanze". Pochi ricordano l’ex sindaca e chi lo fa guarda al giudizio che prima o poi arriverà nel solco del garantismo. Il segretario Cgil Gioffredi in apertura parla di temi vasti ma dalla platea arriva l’invito perentorio: "E tu sei fuori tema....". Su tutti domina il domandone: "E ora icché si fa"? Biagioni lancia la stagione della mobilitazione ma alla chiusura dell’assemblea non riceve abbracci e fuochi d’artificio. Anzi. Applausi da una parte di chi è rimasto e nemmeno troppo convinti. Resta accesa la competizione interna tra riformisti di Biffoni e vertice degli Schlein. Lo si vede bene sulla questione dimissioni presentate-dimissioni fantasma di Biagioni.

Prossimi banchi di prova della tenuta dem? Le candidature per le Regionali. Biffoni con chi altro? Giovani dem vicinissimi al vertice? Nella fantapolitica pratese si registrano ipotesi opposte nel post assemblea. Una: "Hanno già fatto l’accordo, Biffoni candidato sindaco, Blasi vice". L’altra: "Sicuri che Biffoni sarà candidato alle Regionali? Anche lui aspetta la magistratura per l’inchiesta alluvione...".

Parole che si perdono nella fresca notte di Galciana con gli stanzoni cinesi con le luci accese. Resta il ricordo di “Berlinguer ti voglio bene”. E una partita dentro il Pd e fuori ancora da giocare. Fino al congresso autunnale compreso.

Luigi Caroppo