A Poti a piedi con Arezzo Wave e il Calcit per recuperare la montagna aretina

Camminata aperta a tutti domenica 18 luglio con ritrovo alle 7,30 a Villa Severi e pranzo a offerta per il Calcit con le guide dell'associazione A piede libero. Premi ai primi ma anche all'ultimo arrivato. Una denuncia contro l'abbandono dell'albergo e di tutta l'area

Poti a piedi, la conferenza stampa

Poti a piedi, la conferenza stampa

Arezzo 7 luglio 2021 - “Vogliamo ricordare agli aretini di amare Poti, la loro montagna e di ricominciare a frequentarla. Era il luogo di ritrovo dei nostri genitori un posto bellissimo ora abbandonato”. E’ un appello a riprendersela quella montagna che ogni giorno guarda Arezzo dall’alto. E una denuncia contro il degrado e l’abbandono in cui è stata lasciata.

E così domenica 18 luglio si terrà la marcia “A Poti a piedi” seconda edizione seguendo il sentiero del Cai di Arezzo dedicato a Gian Paolo Matteagi, con ritrovo a Villa Severi alle 7,30 e partenza alle 8, con la Fondazione Arezzo Wave, il Calcit, l’associazione  A piede libero e il patrocinio della Provincia. Una camminata anticipata di mezzora per evitare di incrociare in un tratto la manifestazione Rampichiana per mountain bike che si terrà lo stesso giorno. Una camminata aperta a tutti, non competitiva, con  le guide ambientali di A piede libero e il rinfresco a offerta del Calcit, escursione ad anello di venti chilometri con un dislivello di 900 metri, che ha uno scopo ben preciso, far sì che  Regione Toscana, Provincia e Comune di Arezzo, i tre enti istituzionali coinvolti nel mantenimento e nella salvaguardia della montagna aretina, la recuperino e riparino i danni fatti dai vandali, dai disboscamenti senza controlli all’illuminazione che ogni volta viene abbuiata e danneggiata. Da non sottovalutare poi il rischio crollo dello storico Albergo di Poti, un luogo da salvare come tutto il villaggio di baite che ricordano come la nostra montagna fosse meta estiva di tantissime famiglie che quassù passavano al fresco le vacanze in tutto il secolo scorso e soprattutto negli anni Sessanta e Settanta.

Ci sono vecchie cartoline in bianco e nero che la raccontano dall’alto dei suoi 974 metri come il “Paradiso di Arezzo”. Ora restano qualche villetta, il rifugio delle suore,  ruderi e quel che i vandali hanno lasciato dell’Albergo e dell’ex stabilimento Fontemura che continua a crollare e a rendere la strada impraticabile. E pensare che c’è già pronto un progetto per il suo recupero e per proteggere Poti, e quindi in modo diretto anche la città, da alluvioni, dissesti idrogeologico, tagli di abeti indiscriminati, mancanza di manutenzione del bosco e dei canali di scolo.  

A preoccupare di più è proprio l’albergo. Questioni private dei proprietari che fanno prevedere tempi lunghissimi per un suo eventuale recupero. “Le istituzioni devono intervenire, magari recintando l’area, mettendola in sicurezza, affiggendo cartelli di avviso di pericolo, provvedere  alla manutenzione o addirittura sequestrandola - ipotizza Giancarlo Sassoli del Calcit - in quelle condizioni può crollare da un momento all’altro”. Non se la passa bene nemmeno il villaggio delle baite invaso dalle sterpaglie.

Tutto nasce  nel 1954, è Umberto Perrotta, dirigente della Società Industria Agricoltura di Roma, a trasformare Poti in un centro di villeggiatura costruendo l’albergo pensione “Alpe di Poti” e gli chalet prefabbricati. Lassù dieci anni dopo, nel 1968,  nascerà anche  il Villaggio Sacro Cuore con la sua cappella, su firma dell’architetto Mario Mercantini. Un villaggio, ancora oggi aperto,  creato per  ospitare le colonie estive dei bambini e gestito dalle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Ed  è quassù che è nata anche la Poti Pictures, la casa di produzione cinematografica per attori con disabilità, che d’estate durante le vacanze girava i primi cortometraggi autoprodotti.

C’è la storia di Arezzo che le giovani generazioni non conoscono, ma c’è anche tanta voglia di recuperarla. Il primo passo è stato fatto dall’imprenditore aretino Fabrizio Gargiani che ha ristrutturato la baita, poco distante dall’albergo, per metterla a disposizione dei clienti del suo  agriturismo Borgo Nuovo di Mulinelli e degli aretini che ci vogliono passare qualche giorno e che  e dal 23 al 25 luglio qui organizzerà il Festival del benessere.

Appuntamento dunque alle 7,30 di domenica 18 luglio a Villa Severi con partenza alle. “Saremo divisi in tre gruppi - spiega Antonio Martini di A piede libero - per chi vuole camminare in compagnia, chi vuole andare veloce e chi piano”. Il sentiero è tracciato da fettucce blu e all’arrivo merenda “salutare” a offerta preparata dal Calcit in prima fila nel fare sempre prevenzione. Ai primi cento in regalo le magliette di Arezzo Wave e all’ultimo un regalo di Ottica Franchini. Iscrizione obbligatoria a [email protected]  cellulare 3286216604. Costo 10 euro a persona comprensivo di assicurazione e guida ambientale.