Toscana, le sei osterie emergenti: ecco i loro piatti

Presentata la guida nazionale di Slow Food che premia i locali che hanno più attenzione per il territorio

Firenze, 1 dicembre 2022 - Sei osterie emergenti toscane: sei locali con una spiccata attenzione per il territorio che si aggiungono agli altri 21 già segnalati. Ci sono belle sorprese nella Guida nazionale Osterie d'Italia di Slow Food 2023 che è stata presentata nella sede del consiglio regionale della Toscana. Proprio la Toscana è protagonista, con 147 luoghi segnalati di cui undici sono novità. Tra questi in sei per la prima volta raccolgono una "chiocciola", il riconoscimento che Slow Food dedica appunto ai migliori locali.

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Le sei osterie sono "Nonno Cianco" di Abetone Cutigliano (Pistoia), l' "Osteria dell'Enoteca" di Firenze; "Azzighe - Osteria a metà" di Livorno, "La Ciottolona" di Montieri (Grosseto), "La botteGaia" di Pistoia, "La casa del buono" di Terranuova Bracciolini (Arezzo). 

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"Nonno Cianco" propone i piatti della montagna. Apprezzati dagli utenti di Tripadvisor l'insalata di funghi porcini. Proprio i funghi in genere sono protagonisti del menu così come la selvaggina e il daino in particolare.

L'Osteria dell'enoteca a Firenze è un wine restaurant che propone i piatti più tipici della cucina toscana e locale. Non può mancare a questo proposito la bistecca alla fiorentina. 

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"Azzighe - Osteria a metà" è un locale molto conosciuto a Livorno che in questi ultimi anni ha visto un successo crescente. Qui si respira aria di casa. Un locale tipicamente livornese che propone pasta fresca ogni giorno, preparata direttamente nel locale. Non mancano in questo periodo autunnale le acciughe ripiene e fritte e la triglia fritta e messa in salsa. 

Anche "La Ciottolona" a Boccheggiano, in provincia di Grosseto, fa dei prodotti locali di qualità la sua bandiera. C'è ad esempio il piatto con animelle, zucca gialla e castagne oppure la millefoglie di polenta croccante con baccalà mantecato, come racconta con belle foto la pagina Facebook del locale. In cucina c'è il giovane chef Duccio Frullani. 

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La tradizione è la bandiera de "La botteGaia" di Pistoia. "Una delle osterie più longeve della città: menù tradizionale e moderno, prodotti locali unici, ampia cantina di vini e probabilmente la migliore posizione del centro storico con i nostri tavoli all'ombra del Battistero e del Campanile del Duomo", si legge sul sito internet del locale. Tra i piatti ci sono i maccheroni pistoiesi tradizionali al ragù rosso di anatra ma anche il manzo tonnato. 

Alla "Casa del buono" di Terranuova Bracciolini domina il chilometro zero. Con i tagliolini fatti in casa al sugo bianco di anatra, poi declinata in molti altri piatti. 

Complessivamente, quindi, le 27 osterie 'chiocciolate' in Toscana sono cinque ad Arezzo, quattro a Firenze, Grosseto e Siena, tre a Massa-Carrara e Pistoia, due a Lucca e una a Pisa e Livorno. In Toscana sono 22 i collaboratori della fitta e capillare rete nazionale che si occupa di recensire e contribuire alla mappatura del territorio per questo segmento di ristorazione.

«Le ' osterie slow' - ha spiegato Francesco Ranzani, coordinatore regionale della Guida - sono quelle che in questo periodo hanno saputo reagire meglio alle difficoltà riscontrate in termini di personale e aumento dei costi puntando sull'alta professionalità e sui rapporti umani».

«In questo manuale alla scoperta del buon cibo e del buon bere d'Italia ci sta tutta l'idea della nostra Toscana - ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.- Qui ritroviamo passione, impegno, fatica e amore per la nostra terra. È un connubio forte che tiene insieme territori, tradizioni, arte, cultura e soprattutto la persona».