Olocausto, 'Nel campo dei fiori recisi'. Il viaggio all'inferno di due sorelle ebree

Una testimonianza inedita della Shoah. La presentazione del volume

La copertina del libro di Francesco Belluomini 'Nel campo dei fiori recisi'

La copertina del libro di Francesco Belluomini 'Nel campo dei fiori recisi'

Firenze, 27 aprile 2017 - Un memoriale maturo, senza cadute di tono o involuzioni di stile; un viaggio prima sull'orlo e poi dentro l'abisso generato dalla più grande depressione della storia dell'umanità: il genocidio degli ebrei, in particolare in quella capitale della geografia della morte che è stata 'Auschwitz-Birkenau'.

'Nel campo dei fiori recisi', il libro di Francesco Belluomini, scrittore, poeta e presidente del Premio letterario Camaiore, edito da Aracne, ricompone i documenti lasciati all'autore da Sonia Contini Saracco sopravvissuta ai campi di sterminio. Belluomini l'aveva conosciuta durante un viaggio nella città di Netanya.

In quell'occasione, dopo un lungo colloquio, Sonia aveva promesso i ricordi che aveva scritto a Belluomini che li ha ricevuti dopo la sua scomparsa, nell’ottobre 2014, all’età di ottantatrè anni. Giovedì 27 aprile alle ore 17, il libro sarà presentato nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, su iniziativa della Città Metropolitana di Firenze, l’Associazione Sguardo e Sogno e 'I Libristi'. Dopo il saluto di Emiliano Fossi, consigliere delegato della Metrocittà, gli interventi di Daniela Cecchini e Paola Lucarini Poggi, con letture del libro a cura di Betty Piancastelli.

Siamo davanti a una testimonianza inedita, forte, che getta una luce sul destino dei bambini internati nel Kinderblock di Birkenau dove Sonia tredicenne si trovava insieme alla sorella Daniela, uniche superstiti della sua famiglia deportata nella primavera del 1944 da Livorno. La prima destinazione è il 'Kanada', il luogo di smistamento dei beni sottratti agli ebrei.

Poi il Kinderblock dove coppie di bambini gemelli venivano internati, apparentemente trattati bene, curati, per poi essere “studiati”, nella convinzione dei medici nazisti (e del famigerato Mengele) di poter comprendere come generare parti gemellari nelle donne ariane. Sono pagine che si fissano nella memoria, che individuano i meccanismi di resistenza delle due sorelle alla follia nel luogo della finzione e della normalità apparente con cui si manifesta l'inferno sulla terra.  

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