ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Affitti brevi a Firenze, Le Monde: ‘Dai palazzi nobiliari la ricchezza per poche famiglie’

Per il quotidiano francese il centro storico è devitalizzato e svuotato dei suoi abitanti. “Gli aristocratici, a capo delle principali società immobiliari, ora collaborano con fondi esteri”

Lotta all'overtourism. Firenze vista dal quotidiano francese Le Monde

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Firenze, 11 maggio 2025 – Nella discussione tutta fiorentina sull’overtourism e sull’emergenza abitativa (in particolare nel centro storico) entra a gamba tesa il prestigioso quotidiano francese Le Monde. Il giornalista Allan Kaval, nella sua disamina della situazione – tra balzelli vecchi e nuovi e aumento smisurato del prezzo delle abitazioni, dovuto principalmente ai B&B che hanno stravolto completamente la maggior parte dei quartieri della città –, giunge a una conclusione, più o meno opinabile. Ovvero, che se Firenze è ridotta in questo stato è ’colpa’ di quelle famiglie aristocratiche che nei secoli hanno fatto incetta del patrimonio immobiliare di prestigio, per poi metterlo a rendita.

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E per avvalorare questa tesi, Le Monde riporta una dichiarazione del notaio romano Dario Feroli, che commenta: “In Italia non abbiamo avuto una vera rivoluzione, non abbiamo tagliato le teste ai nobili come in Francia. E ci sono ancora famiglie blasonate che conservano patrimoni importanti”. Insomma, come a voler avvalorare la tesi che a differenza della Francia, il nostro Paese, è ancora ancorato alla ’monarchia’, ma in questo caso del mattone.

A questo proposito, nell’articolo, vengono citati due imprenditori fiorentini del settore: Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Manager, e il suo socio Niccolò degli Alessandri. Con il primo che ha potuto beneficiare “dei lasciti immobiliari dei suoi nonni” e il secondo che deve la sua fortuna alla famiglia “che si arricchì nella metà del XIV secolo”. Tutto ciò per dire che “le grandi famiglie della città, proprietarie delle principali società immobiliari, oggi convivono e collaborano con i fondi di investimento esteri di più recente introduzione”.

Tutto ciò è dovuto, secondo Le Monde, al fatto che “Firenze nel corso della sua storia non ha conosciuto grandi guerre o cambiamenti radicali di regime. Il suo caso si distingue dalle città europee che si sono industrializzate nel XIX secolo e che hanno visto le loro classi dirigenti trasformate”, commenta l’economista Guglielmo Barone. Il turismo, aggiunge il prof della Statale di Milano, Marco Leonardi, “non dà origine all’accumulazione di capitale umano.

Genera molto reddito, ma poca innovazione e lavoro precario, per non parlare degli effetti dannosi per una città”, come Firenze per l’appunto. Che è anche una delle destinazioni italiane a sorridere di più da questi sviluppi dell’overtourism, “con un centro storico devitalizzato che si sta svuotando dei suoi abitanti e il numero sempre crescente di visitatori”, arrivati alla soglia dei 15 milioni nel solo 2024.

Ma il quotidiano d’Oltralpe riporta anche il commento del professor Filippo Celata, uno dei massimi studiosi del fenomeno a cui l’amministrazione Funaro ha chiesto di mappare e analizzare l’affollamento dei B&B anche fuori dall’area Unesco per poter agire con provvedimenti ad hoc da inseire nel nuovo Regolamento sulle locazioni brevi approvato la scorsa settimana dal Consiglio comunale dopo ore e ore di discussioni ed emendamenti dell’opposizione. “Le basse imposte di successione contribuiscono alle entrate economiche derivanti dal turismo – afferma il cattedratico de La Sapienza – Non abbiamo alcun interesse nel lavorare e partecipare all’economia produttiva quando si possono gestire i beni ricevuti dalla nonna affittandoli ai turisti”.

Infine, Le Monde e il suo corrispondente dall’Italia, Kaval, si affidano alle tesi di Leonardi, per avvalorare la loro tesi: “Gli effetti dell’overtourism – si legge nell’articolo – si avvertono anche nell’equilibrio dello spazio urbano: i proprietari di case sono incoraggiati, nel quadro dall’esplosione del turismo, ad affittarle su piattaforme come Airbnb. È più redditizio e bisogna pagare meno tasse rispetto agli affitti a lungo termine”.