Viareggio, 4 febbraio 2023 - Dal "Panico del 1873" a questo 2023 che speriamo passi alla storia come un anno di pace. Resistendo al fuoco e alle bombe, alla Spagnola e al Covid 19, alle crisi globali e quelle comunali, alle rivoluzioni popolari e quelle digitali. Semplicemente al tempo che, soltanto scorrendo, consuma. Ma non il Carnevale; che a Viareggio, nutrito dall’ingegno di chi lo ha fatto, e lo fa, e annaffiato dal sentimento di chi lo ha vissuto e ancora lo vive, da un secolo e mezzo si rinnova come le stagioni. E così ha saputo resistere alle “gelate“ della storia; e risbocciare ogni anno. Come il camuciolo ogni Primavera. E oggi, tutto d’un fiato, sarà possibile attraversare questa lunga epopea viareggina. Da quella “scarrozzata“ nella popolare via Regia, che vibrava di festa e di protesta; fino alla sfilata dei giganti di cartapesta, carichi infine d’arte e di buone intenzioni, che dal 1921 sfiorano i profili Liberty del Lungomare. Tutto in un giorno: quello che inaugura la centocinquantesima edizione del Carnevale. E’ così che la città si lancia oggi, come un coriandolo, nel "turbinio": guardandosi indietro (guardando ovviamente anche al cielo, che promette il sole), e provando a immaginare il futuro. Tra bande e djset, tra carri a carrozze. Tra storia e leggenda. Tra danze e, sì, anche qualche contestazione. Come quella che si muove al grido di “ Il Carnevale con la Nato non si fa, è come il cavolo col baccalà“ (parafrasando il maestro Barghetti e il suo Cha cha cha dei Coltellacci) per l’annunciata presenza della banda della Nato ad una delle sfilate di febbraio. Ma tornando al programma, a questo continuo scambio tra tradizione e modernità; per ricordare quel particolare Martedì Grasso del 1873 – che su impulso di una brigata di viareggini che erano soliti riunirsi al Regio Casinò diede il via alla tradizione del Corso Mascherato – un corteo di dieci carrozze storiche provenienti da tutta Italia, grazie alla collaborazione con il “Gruppo italiano attacchi“, ripercorrerà le vie di Viareggio, partendo alle 14 dove tutto è cominciato. Dalla Torre Matilde, passando per il cuore della Vecchia Viareggio, il Lungomare, fino a piazza Mazzini. Sul Belvedere si incontrerà con il corteo di maschere che dalle 14.30, trainate dalla Fanfara dei Bersaglieri, con la Filarmonica Versilia e gli sbandieratori del Palio dei Micci, muoverà dalla stazione verso il mare. E qui, sul Belvedere di Burlamacco, in un pot-pourri di carnevali passati, presenti e futuri, dalle 15 inizierà la cerimonia inaugurale che culminerà, alle 16, con gli squilli di tromba dell’Orselli, composti cento anni fa, che saranno eseguiti dalla fanfara di trombe del maestro Andrea Tofanelli, con i trombettisti Federico Trufelli, Francesco Cecchetti e Alessandro Vanni, e che accompagneranno il momento dell’alzabandiera. Catapultandoci, con la Coppa di Champagne e di tre colpi di cannone, nella festa. Comincerà alle 16 il ballo dei debuttanti, il primo giro di giostra dei carri, della mascherate e della “carette“ (pronipoti, nella spontaneità, delle vecchie carrozze). E nel continuo salto temporale di questa giornata senza tempo al “Gran ballo Ottocentesco“, proposto dalla Società di Danza Viareggio e Versilia in piazza Mazzini alle 12, e poi alle 12.30 nella Sala Congressi del Palace Hotel; si unisce l’aperitivo animato dalla “M2O Night”, il dj set con Albertino e Fargetta che farà tremare piazza Mazzini dopo la raffica di fuochi piromusicali. Centocinquant’anni in un giorno. E nel mezzo tutte le emozioni che ciascuno custodisce, tutti i protagonisti, tutti le canzoni, tutta la nostalgia e tutte le speranze di questa storia fantastica.