REDAZIONE PRATO

Futuro Ac Prato, parla la cordata: "Lusingati dal progetto ma mancano i tempi. E chi sarebbero i dirigenti?"

Nigro: "Pronto a sostenere Toccafondi, ma non da partecipante alla società"

Paolo Toccafondi (foto Attalmi)

Paolo Toccafondi (foto Attalmi)

Prato, 13 luglio 2025 – “Il tema che speravamo di aver chiarito è che il progetto partito qualche mese fa era riferibile a un gruppo di persone e non a dei singoli. Il progetto prevedeva di prendere in gestione una società sana, senza debiti, immettendo la liquidità necessaria per contribuire ad un'ambiziosa gestione sportiva, nei tempi giusti per aggregare tutte le persone, impostare il lavoro e competere seriamente in serie D. Siamo lusingati dall'azione di Paolo Toccafondi, ma ad oggi non ci sono più i tempi né le condizioni per intraprendere un simile cammino. Non a caso avevamo iniziato con i professionisti di Commini il dialogo a fine marzo ma purtroppo non abbiamo avuto prontamente riscontro”. Dopo la conferenza stampa di Paolo Toccafondi e la sua proposta di acquisto condiviso dell'Ac Prato, arriva l'intervento di alcuni degli imprenditori facenti parte della cordata che era interessata a rilevare la società biancazzurra.

Un intervento che elogia la mossa di Toccafondi, ma che non vede la presenza dei tempi materiali e delle condizioni per potere portare avanti il progetto. “Manca chiarezza – spiegano – Anche su chi dovrebbe portare avanti il progetto. Chi si occuperebbe della gestione sportiva? Noi ci siamo mossi con spirito di servizio per acquistare l'Ac Prato, ma oggi non vediamo la possibilità di concretizzare il progetto così come l'avevamo pensato. Paolo Toccafondi, a cui rinnoviamo stima e fiducia, è l'unico a poter, con l'esperienza che ha maturato nella gestione sportiva, tentare un'operazione di salvataggio in tempi così stretti. "Il progetto emerso oggi è certamente ammirevole e dettato da autentica passione, ma non trova condivisione all'interno del gruppo, in quanto gestire le risorse auspicate per pagamenti dilazionati e posizioni debitorie pregresse, ci sembra una prospettiva che possa essere gestita solo da chi ha grande esperienza nel settore - proseguono dalla cordata -. Uno dei punti cardine dell'accordo maturato tra gli imprenditori era, infatti, una definizione chiara e circoscritta dell'impegno economico e societario da assumere. Ribadiamo comunque che ogni singolo imprenditore, al di fuori del ragionamento di cordata, è assolutamente libero di aderire o meno al progetto di Toccafondi. Non condividiamo però questo tentativo di dovere attribuire quasi per forza il piano della cordata a un singolo imprenditore. Non solo. Questa pressione continua è anche controproducente. Perché per fare le cose serve tempo, altrimenti si finisce per ripetere gli errori già visti anche in altri contesti sportivi e fuori Prato. E l'Ac Prato non se lo può permettere. Ribadiamo anche che, qualora l'Ac Prato venisse salvato, con il passare dei mesi si potrebbe riaprire il discorso di acquisto della società da parte della cordata, ma sempre partendo dai nostri presupposti e da un percorso unico di gruppo”.

A intervenire, dopo che il suo nome è più volte circolato sulla stampa, è anche Giovanni Nigro. “Ringrazio Paolo Toccafondi per l'attenzione e per il coinvolgimento nella sua iniziativa – dice -. Ha ragione quando sottolinea che noi non siamo addetti ai lavori e ribadisco di non essere io il frontman di questa iniziativa. Il progetto nasceva con spirito unitario, senza un'unica figura di riferimento. Se Paolo Toccafondi vuole portare avanti l'iniziativa, ed essendo lui persona stimata e più competente in materia, io posso valutare sicuramente di apportare un contributo, ma non da partecipante alla società”.