REDAZIONE PRATO

Incendio devastante. Aziende e capannoni ridotti in cenere: "L’origine è dolosa"

Un’intera notte di fuoco tra via Bisenzio e via dell’Industria. Le fiamme partite da alcuni pancali di legno all’esterno di una ditta di logistica. Coinvolte tre imprese e 5 capannoni: alcuni completamente distrutti.

Un’intera notte di fuoco tra via Bisenzio e via dell’Industria. Le fiamme partite da alcuni pancali di legno all’esterno di una ditta di logistica. Coinvolte tre imprese e 5 capannoni: alcuni completamente distrutti.

Un’intera notte di fuoco tra via Bisenzio e via dell’Industria. Le fiamme partite da alcuni pancali di legno all’esterno di una ditta di logistica. Coinvolte tre imprese e 5 capannoni: alcuni completamente distrutti.

Le sagome dei vigili del fuoco si muovono su uno scenario apocalittico. Lamiere accartocciate, materiali ridotti a cenere, il fumo dove fino a poco prima c’erano fiamme impazzite, difficilissime da domare. Il giorno dopo il ricordo di quello che era, e che non c’è più, è tutto nel silenzio e negli occhi dei titolari e di alcuni lavoratori della Verrilli Srl, l’azienda di logistica da cui è partito il rogo: sconvolti da un incendio che si è divorato tutto. Ha interessato tre imprese e cinque capannoni, di alcuni dei quali resta poco o nulla. Questo incendio, oltre alle macerie lascia un sacco di punti interrogativi: la procura sospetta infatti l’origine dolosa del rogo.

Ma andiamo con ordine. Nella notte tra venerdì e sabato una lingua di fuoco ha bucato la notte sopra il cuore produttivo di Montemurlo. Siamo tra via Bisenzio e via dell’Industria, a Bagnolo. Il rogo ha mostrato subito tutta la sua forza, spinto, come pare, da una mano al momento sconosciuta. La procura, in una prima ricostruzione dei fatti, spiega che le fiamme sono divampate in un’impresa di logistica di via Bisenzio 72, la Verrilli srl, il cui titolare è italiano.

Il rogo si è poi propogato in fretta alle aziende confinanti: ha interessato ulteriori tre aziende per complessivi cinque capannoni, alcuni dei quali andati completamente distrutti. Secondo quanto spiega la procura di Prato, dalle prime indagini emerge che l’incendio "sarebbe partito da alcuni pancali in legno accatastati all’esterno dell’azienda di logistica e potrebbe essere di natura dolosa". La procura procede infatti per incendio doloso.

"Le attività produttive interessate – spiega la procura – sono ubicate tra via dell’Industria e via Bisenzio. Interessati, in particolare, i depositi della Verrilli srl, ubicati al civico 72 di via Bisenzio, l’azienda di trasporto per conto terzi del gruppo Archetipo srl, ubicato al numero 51 di via dell’Industria e del maglificio Bartolini, che si trova sempre al medesimo civico 51 di via dell’Industria".

La forza dell’incendio ha via via fatto crollare, durante le operazioni di spegnimento, le strutture di copertura delle attività. Distrutto anche il materiale presente all’interno dei depositi: prodotti tessili, casalinghi, alcuni rotoli di tessuto. Insomma materiale di vario tipo e tutto altamente infiammabile. Alla Bartolini c’era un intero carico di cachemire pronto per essere spedito. Solo per un miracolo non ci sono state vittime. E’ stato danneggiato infatti anche un appartamento ubicato al di sopra del magazzino della Archetipo e del deposito di tessuti in lana e cachemire: l’unico residente è stato evacuato.

Solo grazie all’importante dispiegamento di uomini e mezzi dei vigili del fuoco e al loro lavoro immenso è stato possibile limitare i danni alle ditte adiacenti a quelle direttamente interessate dall’incendio: si tratta di un deposito di materiale per stamperia, al civico 74 di via Bisenzio, e un deposito di stracci tessili al civico 51 di via dell’Industria.

La procura è al lavoro per fare chiarezza su un incendio che ha sconvolto Montemurlo e il suo cuore produttivo. Le indagini sono portate avanti con il supporto dei carabinieri, dei vigili del fuoco di Prato, di quelli del distaccamento di Montemurlo e di quelli della direzione regionale toscana. L’obiettivo è accertare le cause dell’incendio e individuare eventuali responsabili.

Sotto esame le telecamere, che potrebbero aver catturato i primi momenti del rogo e anche movimenti sospetti attorno alla ditta di logistica prima delle fiamme. Ma gli inquirenti starebbero facendo verifiche anche sulla rete di clienti dell’attività della Verrilli, al cui esterno si è sviluppato l’incendio. Se l’origine è dolosa, chi poteva avere interesse a creare tanta devastazione?

Maristella Carbonin