Prato, 14 luglio 2025 – Si cerca l’innesco del rogo fra le macerie dei tre capannoni andati distrutti nella notte fra venerdì e sabato nella zona industriale di Bagnolo a Montemurlo. Gli investigatori sono al lavoro per cercare di ricostruire quello che è accaduto fra via Bisenzio e via dell’Industria dove i capannoni che ospitavano la Logistica Verrilli, il Maglificio Bartolini e la ditta Archetipo sono stati divorati dalle fiamme scoppiate all’improvviso intorno a mezzanotte e quaranta di sabato. Quello che è certo è che si tratti di un incendio di origine dolosa. La conferma potrebbe arrivare a breve dalle telecamere di videosorveglianza della zona che avrebbero ripreso qualcosa di interessante per le indagini. In particolare, una delle telecamere di via Bisenzio avrebbe ripreso il momento in cui una grossa fiammata si è sprigionata da alcuni pancali che si trovavano accatastati nel piazzale della Logistica Verrilli.
Nelle immagini disponibili, però, non ci sarebbe traccia di nessuna persona che si è avvicinata ai pancali per appiccare il fuoco. Un particolare su cui gli investigatori stanno facendo chiarezza e che riporta alla mente il triplice attacco incendiario del febbraio scorso quando sono stati appiccati tre roghi con un telecomando collegato a un pacco contenente una bottiglia incendiaria in tre ditte di logistica (a Seano, a Prato e a Campi Bisenzio) a conduzione cinese. L’episodio fu inserito nell’ambito della faida in corso tra gruppi imprenditoriali cinesi contrapposti per il controllo dei settori della logistica e delle grucce.
All’apparenza l’incendio di sabato a Bagnolo non avrebbe nulla a che fare con la “guerra” in corso fra orientali (che da Prato si è allargata a macchia d’olio fino a Madrid e Parigi e in altre città italiane) ma il sospetto è lecito in quanto si tratta di un’altra ditta di logistica distrutta dal fuoco, anche se a conduzione italiana. La pista è piuttosto remota ma al momento gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi facendo tutti gli accertamenti del caso.
L’incendio è sicuramente partito dalla logistica Verrilli e ha attaccato i due capannoni adiacenti, quello che ospita il magazzino del maglificio Bartolini e quello di Archetipo, azienda che produce stand per le fiere. I tre immobili, di cui non è rimasto nulla, sono sotto sequestro e i proprietari, per ora, non sono potuti rientrare per verificare se fra la merce stoccata possa esserci qualcosa da salvare.
L.N.