REDAZIONE PRATO

L’incendio di Prato. Rogo cancella tre aziende: "Potrebbe essere doloso"

Fiamme partite da merce accatastata sui pancali esterni a una ditta di logistica. La Procura ipotizza che il fuoco sia stato appiccato da qualcuno. Nessun ferito.

Vigili del fuoco al lavoro dopo l’incendio a Montemurlo (Foto Attalmi)

Vigili del fuoco al lavoro dopo l’incendio a Montemurlo (Foto Attalmi)

Una lingua di fuoco ha tagliato la notte di Montemurlo: un incendio di vaste proporzioni – e il sospetto degli inquirenti è che sia di natura dolosa – ha interessate tre imprese e distrutto cinque capannoni tra via Bisenzio e via dell’Industria. Le fiamme sono partite da un deposito all’esterno della Verrilli Srl, azienda di logistica riconducibile a un imprenditore italiano. Secondo le prime valutazioni della Procura di Prato non si tratterebbe di un incidente. L’origine del rogo, infatti, è stata individuata in alcuni pancali in legno accatastati fuori dall’azienda: la procura guidata da Luca Tescaroli ha avviato un’inchiesta con l’ipotesi di incendio doloso. Il sospetto, insomma, è che qualcuno abbia appiccato il fuoco.

Le fiamme si sono propagate in fretta, dai pancali all’esterno della Verrilli al magazzino della ditta, poi anche ai capannoni delle imprese adiacenti: maglificio Bartolini e l’azienda di trasporti del gruppo Archetipo Srl. Nei capannoni interessati dalle fiamme, spiega la procura, era stipato materiale di diverso tipo, come tessuti, articoli per la casa, rotoli di stoffa, materiali tutti altamente infiammabili.

Per la violenza del rogo i tetti delle tre attività sono crollati durante le operazioni di spegnimento, e ciò che si trovava all’interno è andato distrutto. Nel deposito di Bartolini era stipato cachemire pronto per essere spedito. Per fortuna non si sono registrati feriti o vittime. Ma è stato un miracolo. E’ stato coinvolto infatti anche un appartamento situato sopra il magazzino della Archetipo e il deposito dei tessuti in lana: è stato evacuato l’unico residente. L’incendio ha minacciato anche due strutture vicine — un deposito per stamperia e un magazzino di stracci tessili — che però sono stati salvati in extremis grazie all’intervento massiccio dei vigili del fuoco.

L’allarme è scattato in piena notte e sul posto sono arrivati mezzi e squadre da tutta la provincia. I pompieri hanno lavorato dalla notte fino alla serata di ieri. Ieri pomeriggio restavano solo macerie, l’odore acre del fumo, la disperazione negli occhi dei titolari della ditta Verrilli, che non si sono mossi da luogo del incendio.

Le indagini sono coordinate dalla procura con il supporto dei carabinieri, dei vigili del fuoco di Prato, del distaccamento di Montemurlo e della direzione regionale toscana. Gli inquirenti stanno raccogliendo indizi per ricostruire i movimenti nelle ore precedenti al rogo. Sotto esame le telecamere, ovviamente, che potrebbero aver catturato i primi momenti dell’incendio e anche movimenti sospetti attorno alla ditta prima delle fiamme. La procura va dritta: la pista dolosa è la più concreta.

Maristella Carbonin