SILVIA BINI
Cronaca

Le sentinelle dei quartieri: "Serve nuovo protocollo"

I gruppi di controllo di vicinato scrivono al commissario prefettizio: "L’intesa è scaduta nel 2023, vorremmo riattivarla". L’obiettivo è aumentare la sicurezza.

Alcuni dei volontari attivi nei gruppi di vicinato a Maliseti

Alcuni dei volontari attivi nei gruppi di vicinato a Maliseti

Le sentinelle dei quartieri tornano a farsi sentire. I coordinatori dei gruppi di controllo di vicinato hanno inviato una richiesta formale al commissario prefettizio Claudio Sammartino per riattivare il protocollo d’intesa tra Prefettura e Comune, scaduto nel 2023. "Vogliamo capire se ci sono le condizioni per andare avanti – spiegano – perché la sicurezza è un bene comune e sentito da tutta la popolazione pratese". L’appello arriva da Giovanni Mosca (coordinatore generale), Roberto Cipollini (Mezzana), Alessio Zipoli (La Querce) ed Enzo Tusa (via Petrarca). Quattro nomi, un obiettivo: far ripartire un progetto che in questi anni ha coinvolto migliaia di cittadini, dimostrando che lo spirito di comunità può essere un potente alleato delle forze dell’ordine. "Non due occhi che vigilano ma mille occhi che ti osservano", è lo slogan scelto dai coordinatori per scoraggiare i malintenzionati.

Il concetto è semplice: residenti che, tramite chat di gruppo, osservano il territorio, segnalano situazioni sospette e promuovono la coesione sociale. Nessuna ronda, nessun intervento diretto. Le regole sono chiare: "Non si interviene in caso di reato, non si schedano persone o veicoli, si rispettano la privacy e le competenze delle forze dell’ordine. Le segnalazioni partono solo dai referenti dei gruppi", spiegano i coordinatori. Il canale privilegiato resta sempre quello istituzionale, con il 112 e i numeri di emergenza come unico contatto per le situazioni di pericolo. Secondo i promotori, la presenza dei gruppi contribuisce a innalzare gli standard di sicurezza e a ridurre i reati contro il patrimonio.

"I furti in abitazione e le truffe sono i reati più temuti – ricordano – lo confermano anche i dati del Censis: quasi il 90% degli italiani considera la sicurezza domestica fondamentale e il 48% teme proprio i furti in casa". Ma non si parla solo di criminalità. I gruppi spesso intercettano situazioni di degrado, segnalano porte lasciate aperte, veicoli sospetti, o semplicemente danno una mano a un vicino anziano. "Il controllo di vicinato non è solo prevenzione, è anche solidarietà e appartenenza a un quartiere", aggiungono.

La lettera inviata al commissario Sammartino chiede un incontro per illustrare i risultati ottenuti finora e valutare insieme la firma di un nuovo protocollo. "Fino ad oggi, nonostante le ripetute richieste, non abbiamo ricevuto risposte. Ci auguriamo che questa volta il commissario prenda a cuore il nostro appello", scrivono. Un vademecum allegato alla lettera sintetizza come funziona il progetto: dalla creazione dei gruppi, alle segnalazioni tramite chat, alla collaborazione con le forze dell’ordine. Nessun fai-da-te: "Mai intervenire direttamente, mai sostituirsi a polizia e carabinieri", ribadiscono. Per i coordinatori, questo modello di partecipazione è anche un deterrente psicologico: "Sapere che il quartiere è vigile scoraggia chi ha cattive intenzioni. La nostra forza – sottolineano – è la passione e il senso di comunità". Le sentinelle dei quartieri attendono di sapere se la loro esperienza potrà continuare a essere uno strumento in più per la sicurezza di Prato.

Silvia Bini