Torna il Festival dello Spettatore, al via la settima edizione

Dal 29 settembre al 2 ottobre tanti appuntamenti in città e provincia

capucetto rosso

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Arezzo, 12 settembre 2022 - Si aprirà giovedì 29 settembre la settima edizione del Festival dello Spettatore, ideato e promosso dalla Rete Teatrale Aretina con il sostegno e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Arezzo, con il contributo di Fondazione CR Firenze e in collaborazione con Fondazione Guido D’Arezzo, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cooperativa Progetto 5, Murmuris e RAT - Residenze Artistiche della Toscana, nonché con il contributo di Unicoop Firenze.

Il Festival, appuntamento unico nel panorama nazionale, la cui caratteristica principale è quella di focalizzare la propria attenzione sul pubblico, sarà centrato quest’anno sul nostro rapporto con il TEMPO.  “Il teatro, lo spettacolo, l’arte in qualunque sua forma, sono attività che ci fanno andare a velocità diversa rispetto alla vita di tutti i giorni e ci concedono occasioni e spazi per riprenderci il nostro tempo, respirare, rallentare, per dedicarci alla bellezza, alla riflessone, all’emozione, al nutrimento dello spirito, oltre che del corpo. E allora chi, meglio del bradipo, può rappresentare la volontà, oltre che la necessità, di andare più piano?” dichiara Massimo Ferri, presidente della Rete Teatrale Aretina, facendo riferimento all’immagine di questa edizione del Festival. Aggiunge Patrizia Coletta, direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo onlus: “Da sempre il teatro accompagna lo spettatore lungo un percorso fatto di emozione, scoperta, conoscenza e riflessione. È un tempo, quello che dedichiamo allo spettacolo, che assume un valore sempre nuovo, che ci arricchisce, concedendoci una pausa, anche se solo momentanea, dal flusso incessante della vita quotidiana. Concentrarsi sulla figura dello spettatore e sui bisogni culturali che esprime significa per Fondazione Toscana Spettacolo ribadire il ruolo socioculturale del teatro. Un valore sempre più necessario all’indomani di una drammatica crisi sanitaria in un tempo ancora colmo di incertezze perché la cultura è essenziale per affrontare le difficili sfide del Paese”. Il festival si aprirà giovedì 29, alla libreria Feltrinelli con Pensieri disordinati sul bambino interiore, incontro con Roberto Frabetti e Renzo Boldrini (ore 15:00), a cui seguirà, alle ore 17:00, la presentazione del libro Giacomo Verde. Attraversamenti tra teatro e video, di Anna Maria Monteverdi. Al termine il pullman dello spettatore (ore 19:00) porterà il pubblico al Teatro Le Fornaci di Terranuova Bracciolini per l’anteprima del nuovo spettacolo di Daniele Bartolini The Revolution is us. Incrociando Porno Teo Kolossal di Pier Paolo Pasolini con La Rivoluzione siamo noi di Joseph Beuys, questa esperienza interattiva porta gli spettatori ad assumere un ruolo co-autoriale. “In questo mio riavvicinamento all’Italia, luogo che personalmente vivo ormai come creature in between cultures, da italo-canadese, - né (più) italiano né (mai) canadese - ho scoperto che il seme della rivoluzione che ha attraversato il nord America con velocità quasi inimmaginabile, e che sta attraversando il mondo occidentale come corpo unico è già presente nel territorio e nei suoi abitanti. Deve essere soltanto dissotterrato. Una volta dissotterrato, diviene movimento spontaneo. Il lavoro artistico deve essere soltanto strappato dalla terra e liberato da un ordigno emotivo che si presenta come carezza piena di cura (e curatrice) di un dato territorio" racconta il regista e autore Daniele Bartolini. Articolata in due tempi, il primo direttamente da casa dei partecipanti e il secondo attraverso il tessuto urbano, questa opera esperienziale induce e provoca gli spettatori a diventare agenti di rivoluzione.

Venerdì 30, alle ore 17,30, presso il Teatro Pietro Aretino Umberto Galimberti, con un’introduzione di Sonia Antinori, terrà una conferenza dal titolo Le Figure del Tempo. A seguire, il pullman dello spettatore (ore 20:00) raggiungerà il Teatro Verdi di Monte San Savino dove la compagnia Macondo presenterà in prima nazionale I manoscritti non bruciano. “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov, da cui è tratto lo spettacolo, contiene in sé, profeticamente, tutte le sfide del contemporaneo, quelle che caratterizzano il presente, che, come in ogni opera d’arte immortale e senza tempo, arrivano al nostro io più profondo seguendo strade invisibili. Quanto può costare la ricerca del proprio ruolo nella società? Quanta arroganza si rivela nel credersi indiscutibilmente dalla parte dei giusti? E quanta paura esiste nel prendere una decisione che porti fuori dal consenso comune? “Nel nostro lavoro abbiamo provato a raccontare la forza dirompente del grande romanzo russo, quell’irruzione improvvisa e surreale di una giustizia divina che scende in Terra a disvelare meschinità, arrivismo e profitti, scatenando il caos. Abbiamo provato a tracciare il potere e le sue declinazioni. Ogni cosa è possibile, e in questo processo ineluttabile di transizioni e trasformazioni, si compie un continuo ribaltamento della realtà: cosa accadrebbe se fossero i malvagi a parlare di cura e pietà? Se quiete e felicità, e non successo e ricchezza, fossero l'agognato cambiamento offerto dallo stringere un patto con il diavolo?”. Scritto e diretto da Alessandra Chieli lo spettacolo è prodotto da Teatro Macondo, C.A.P.I. Consorzio Altre Produzioni Indipendenti e Teatro di Anghiari, con la collaborazione e il supporto dell’Istituto di Cultura e Lingua Russa di Roma e del Festival dello Spettatore 2022 di Arezzo. 

Nella giornata di sabato, 1 ottobre, alle 14,30, torna l’attesissimo appuntamento della Reunion degli spettatori d’Italia, con gruppi di spettatori aderenti a progetti di formazione e coinvolgimento del pubblico che si incontreranno ad Arezzo, sia in forma virtuale sia dal vivo, per condividere motivazioni, desideri, visioni del pubblico a teatro. Saranno tre (ore 17,30, alle 18,30 e alle 19,30) le repliche di Miss Lala al Circo Fernando / In a room, spettacolo di danza con Marigia Maggipinto. Ideata da Chiara Frigo, Miss Lala al Circo Fernando è una performance che vede come protagonista Marigia Maggipinto, storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal. Agli spettatori, che si avventureranno in uno spazio intimo, sarà offerta una scelta di foto, un archivio vivente dal quale attingere frammenti, memorie, aneddoti, una replica a New York che non si può dimenticare e altre suggestioni. In base alla scelta istintiva delle persone, Marigia comporrà un racconto in tempo reale, in cui a tratti riemerge la sua danza, non per commemorare l’esperienza con Pina Bausch ma per rivivere e condividere, ad ogni diversa sollecitazione, quel bagaglio di esperienza artistica e umana.  “Per me è una gioia fare questa esperienza. Ogni volta è come vivere nuovamente le cose, anche se fanno parte dei ricordi, delle memorie, sono e scorrono sempre nel mio sangue, e in quel momento sembra che riprendano vita. Questo è quello che sento. E vedo tutto, vedo loro, vedo le situazioni, sento quasi il profumo dell’aria di quei giorni o di quello che è dentro la foto o in uno scritto. E penso che anche tutti quelli che sono presenti vengano con me a loro modo. Per me è un grande regalo, un grande beneficio, un regalo immenso perché è come se tutte queste cose invisibili ritornassero visibili, una magia!”  Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris, di Teatri Associati di Napoli sarà in scena alle ore 21,15 al Teatro Petrarca: una messinscena non convenzionale che vede un unico attore, Luca Saccoia, diretto da Lello Serao, interagire con sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario e animati da un gruppo di manovratori costituito ad hoc per il progetto e coordinato da Irene Vecchia attraverso un laboratorio di formazione aperto ai giovani del territorio, svoltosi con il sostegno della Fondazione Campania dei Festival nell’ambito della rassegna “Quartieri di Vita” 2020. Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo uno squarcio dentro l’immaginario e la memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore s'immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da 90 anni.  Domenica 2 ottobre, ultimo giorno del festival, si aprirà (ore 11, Il Prato) con Cappuccetto rosso nel bosco, di Zaches Teatro, spettacolo immersivo per parchi, giardini, chiostri per famiglie e bambini dai 4 anni scritto e diretto da Luana Gramegna. Un parco, un giardino o un chiostro si trasformano in uno spazio teatrale liminale, tra il reale e l’onirico, grazie alla forza immaginifica del teatro di figura, della danza e della musica dal vivo. Attorno al pubblico immerso nel bosco, si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso con le note della viola si intrecciano alla narrazione di una bizzarra cantastorie che guida gli spettatori lungo il dipanarsi della storia. Sempre alle 11, da Piazza San Domenico, partirà Le donne di Shakespeare, spettacolo itinerante in palazzi storici e corti interne, con termine alle 16. Ideato da Chiara Renzi/rumorBianc(O) con la drammaturgia di Camilla Mattiuzzo l’evento, che vede il contributo di Fondazione CR Firenze,
con il sostegno di Fondazione Guido d’Arezzo in compartecipazione con CESVOT, porterà il pubblico alla scoperta di micro spettacoli in luoghi di particolare interesse aretini. I monologhi, di drammaturgia originale ispirata alle figure femminili più famose di Shakespeare (Lady Macbeth, Desdemona, Giulietta, Ofelia), saranno preceduti da una breve ouverture di musica dal vivo e da una mini visita guidata condotta da guide professioniste dell’associazione Centro Guide Arezzo. Al termine dello spettacolo verrà offerto un calice di vino in collaborazione con Strada del Vino Terre di Arezzo.  Il festival proseguirà in piazza San Jacopo, con 100%Paccottiglia (ore 17), uno spettacolo clownesco in cui il mondo del circo rivive in chiave parodistica grazie a due autentici cialtroni: Frank Duro e Gustavo Leumann. Rifiutati dal “Nouveau Cirque” e radiati dal circo classico, ai due eccentrici figuri non resta che creare il proprio circo: il Circo Pacco. Nel tentativo di allestire il loro spettacolo cercano con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena e accattivarsi il pubblico. A costo di prevaricarsi l’uno con l’altro si sfidano a colpi di numeri al limite della cialtroneria tra piogge di pop-corn, magia comica, sequenze di giocoleria e acrobatica eccentrica. Ogni tentativo di stupire il pubblico cade nel fallimento e in un continuo gioco clown.  La compagnia Circo Paccö, formata da Alessandro Galletti e Francesco Garuti, ha girato le maggiori piazze italiane, i festival internazionali di teatro di strada e partecipato al progetto Zelig Street.  Concluderà tutto la proiezione (ore 21,15, Cinema Eden) di Natale in casa Cupiello, film di e con Eduardo De Filippo del 1977.