Alessandro Preziosi è Van Gogh sul palcoscenico del Signorelli

Martedì 15 gennaio su testo di Sefano Massini la storia dell'artista francese rinchiuso nell'ospedale psichiatrico e privato dei suoi colori dopo il tentato suicidio. La disperazione, il dolore e la paura in una drammarurgia che ha vinto il Premio Tondelli

Alessandro Preziosi

Alessandro Preziosi

Arezzo 12 gennaio 2019 - Alessandro Preziosi continua la sua collezioni di grandi personaggi e dopo il Cyrano de Bergerac e Don Giovanni porta in scena “Vincent Van Gogh, l’odore assordante del bianco” e sarà martedì 15 gennaio al teatro Signorelli di Cortona alle 21,15. Nella stanza di un manicomio prende vita un dialogo serrata tra Van Gogh e suo fratello Theo, un focus sulla vicenda artistica e umana di Van Gogh. In scena il vuoto e tanto bianco che rivela e racconta la sua disperazione, il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo e all’assenza del colore alla quale è costretto. Una pièce scritta da Stefano Massini, drammaturgo fiorentino tra i più affermati in Italia e all’estero e vincitore con questo testo del Premio Tondelli – Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” così si legge nella motivazione della giuria.

Il testo di Massini parte dalla drammatico episodio in cui Van Gogh nel 1889, in seguito ad un attacco di follia che lo aveva portato a tagliarsi un orecchio, viene ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy in Provenza dove gli viene permesso di continuare a dipingere fino a quando non tenta il suicidio ingerendo i suoi tubetti di colori. Tentativo che comporterà per lui il divieto di avere in stanza i suoi attrezzi del mestiere e un periodo di fermo forzato dalla sua arte. Nella scelta drammaturgia il  pittore è chiuso in una stanza bianca, accecante per quanto è candida, anzi assordante come recita il titolo, e lì la sua pazzia cresce sfociando in una percezione della realtà dai confini sempre più sfumati in cui il protagonista non sa riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è. Privandolo dei colori, quelli per disegnare e quelli dell’ambiente circostante, Massini pone Van Gogh di fronte a se stesso. Una via d’uscita per l’artista è rappresentata dal direttore del centro Peyron (l’attore Francesco Biscione), desideroso di sperimentare una nuova cura per i malati di mente, l’ipnosi.  Van Gogh-Preziosi non potendo usare colori sfogherà con le parole la sua tensione artistica esprimendo finalmente dolori, le solitudini, paure.

Silvia Bardi