"Convinsi Gerry Scotti a non salire su quell’aereo. E diventò famoso"

Gli aneddoti della lunga carriera di Claudio Cecchetto al CenacoloArtom alla Versiliana

Claudio Cecchetto

Claudio Cecchetto

Marina di Pietrasanta (Lucca), 14 agosto 2022 - "Sono stato l’artefice dello ’sliding door’ di Gerry Scotti, come lui ama definirlo". Solo un assaggio delle migliaia di aneddoti che hanno contraddistinto la carriera di Claudio Cecchetto. Produttore discografico, disc jockey, conduttore radiofonico e televisivo. Sul palco, come conduttore, dei più importanti festival musicali italiani, dal Festival di Sanremo al Festivalbar. Nonché talent scout di numerosi artisti musicali e televisivi famosi, tra cui Linus, Gerry Scotti, Jovanotti e Fiorello. "Di Gerry mi colpì la voce – racconta Cecchetto – che non era quella del disc jockey tradizionale e per questo lo chiamai a Radio Deejay. La cosa curiosa è che invece ad altri il suo timbro non piaceva. Fui l’unico a riconoscerne il valore e con il tempo ho avuto ragione".

Gerry Scotti non prese quell’aereo che avrebbe dovuto portarlo in America verso un altro lavoro, un altro destino. "Lo convinsi a tentare la strada che poi lo portò al successo". Questa e altre storie Cecchetto le racconterà sul palco della Versiliana il 15 agosto alle 18,30 (ingresso libero) in occasione di un’edizione speciale del CenacoloArtom, condotto dall’ideatore, l’imprenditore Arturo Artom, fondatore anche di Confapri. "Il progetto di cenacolo – dice Artom – mi è venuto in mente anni fa quando decisi di mettere su un vero e proprio luogo di incontro, di scambio di idee, ispirato ai salotti letterari parigini, a cui invito tanti personaggi provenienti da vari settori. Ne viene fuori un mix interessante in cui ognuno racconta come è arrivato al successo e qual è la sua prospettiva di futuro". Con oltre 300 edizioni, è ormai considerato uno dei più significativi cenacoli culturali italiani. Un’idea da cui ne è nata un’altra che è quella del format estivo che Artom porta in scena alla Versiliana. "Ho ospitato Carlo Cottarelli, Morgan, Lavezzi, e ognuno di loro ha portato un po’ di se stesso a conoscenza del pubblico. Mi piace proprio l’idea di andare in profondità".

A ferragosto sarà Cecchetto a tirare fuori un bel po’ di racconti del suo variegato percorso. "Sono uno che si annoia facilmente. Quindi quando noto qualcosa che mi incuriosisce la inseguo perché quasi sicuramente mi porta a scoprire un talento nascosto".

La sua prima volta a Sanremo è stata nel 1980. "Fui notato per un motivo ben preciso. L’anno prima ero tra i conduttori della trasmissione Discoring a canale 1. In contemporane andava sempre in onda sul 2 la serie americana Alla conquista del west. Mi resi conto però che ogni puntata finiva dieci minuti prima di Discoring e che poi le persone cambiavano canale andando sull’1. Chiesi allora di essere chiamato a condurre sempre nella parte finale della trasmissione. Loro non capivano il motivo, gli altri volevano essere sempre i primi. In realtà è proprio grazie a questo trucco che divenni noto ai telespettatori e ciò mi ha portato alla conduzione di Sanremo sei mesi dopo".