Isadora, il mistero della ragazza dalla preziosa cintura

Peccioli, il museo archeologico apre le porte al corredo trovato nella sepoltura risalente al 1300

La cintura di Isadora

La cintura di Isadora

Peccioli, 5 luglio 2016 - Il museo archeologico di Peccioli apre le porte al prezioso corredo di una giovane “longobarda”, morta nel 1300 e che si è portata nell’aldilà una rara cintura con ben 80 borchie. Una storia tutta da raccontare.

E’ dal 2004 che associazioni di volontari e archeologi stanno osservando lo scavo di Ghizzano. A primo impatto sembra isolato, ma in realtà si trova in una delle direttrici più importanti dell’antichità, che attraversava una delle strade maggiormente transitate durante il periodo medievale, la via francigena.

«Parlando con gli abitanti abbiamo pensato che si potesse trattare di un cimitero – dice Elisa Piludu, l’archeologa che sta seguendo lo sviluppo dello scavo – invece grazie ad alcune pietre abbiamo capito che vi era presente una piccola cisterna. E poi abbiamo trovato i resti di una chiesa dove all’interno si trovavano le sepolture privilegiate».

L’emozione più forte è stata quella di ritrovare la tomba di Isadora, la ragazza sedicenne morta forse a causa di un colpo alla testa, che dopo quasi 7 secoli ha portato con sé il ricordo della sua ricchezza tramite i suoi preziosi accessori. E’ proprio il suo mistero a spingere gli archeologi a investigare e il comune a investire in questo progetto, che vuole essere un prodotto di orgoglio e entusiasmo per il territorio, magari riuscendo anche a dare un volto nella storia alla ragazza.

La sua cintura è il simbolo dell’esposizione, che aprirà giovedì 7 luglio alle ore 18.30 al Museo Archeologico di Peccioli.