Crespina Lorenzana (Pisa), 10 agosto 2025 – “Il camper è una casa su due ruote che si svaluta meno, rivende più facilmente e sulla quale non pago tasse che mi consente la piena libertà. Per questo si sta consolidando come una delle più popolari forme di vacanza“. Quattro ruote, le comodità di una - piccola - casa, una strada, paesaggi che si alternano e la libertà di andare dove si vuole: è il turismo in camper, ormai una realtà del nostro territorio. E lo dimostrano i numeri di CaravanBacci, azienda di vendita e noleggio camper di Lavoria, frazione di Crespina-Lorenzana, che negli ultimi anni sta avendo un’impennata di richieste. “I dati - sono le parole dei titolari Paolo e Nicoletta Bacci - parlano chiaro: nel 2025 abbiamo registrato un aumento dell’86,8% dei noleggi rispetto all’anno precedente, pari a quasi 300 mezzi in più, e un +10% sulle vendite. Siamo 12esimi in Italia nella classifica Plimsoll delle migliori aziende di camper del Paese”.

Bacci, secondo lei cosa ha cambiato la percezione della vacanza in camper?
“Il Covid è stato una svolta. Prima il camper veniva visto come una vacanza ‘nomade’ in senso negativo. La pandemia ha spinto molte persone a provarlo, soprattutto tramite il noleggio, e hanno scoperto un modo di viaggiare a contatto con la natura, libero e flessibile. È ideale per visitare luoghi meno battuti, adattando itinerario e tappe in base al meteo, all’umore o alle esigenze della famiglia”.
Può fare un esempio?
“Penso alle famiglie: un giorno mare, il giorno dopo città d’arte, e magari si chiude con un parco avventura. O agli sportivi: bici, surf, trekking. Il camper permette a un membro della famiglia di fare sport mentre gli altri visitano un borgo o si rilassano in un bosco. Lo stesso vale per chi accompagna i figli a gare: il viaggio diventa un’occasione per scoprire il territorio”.
È davvero un’alternativa sostenibile?
“Sì, lo abbiamo dimostrato con uno studio realizzato con Fiat e Sant’Anna: il camper è la forma di vacanza più sostenibile subito dopo l’auto con tenda. Non comporta cementificazione o consumo di suolo, lascia i luoghi come li trova, consuma poca acqua ed energia. L’impatto ambientale è minimo, a parte il gasolio per spostarsi”.
E non toglie clienti al turismo tradizionale?
“No. Chi sceglie il camper lo fa perché vuole spostarsi continuamente, non stare fermo in un hotel. Io stessa alterno camper, B&B e alberghi. E il turista in camper spende: acquista prodotti tipici, mangia fuori, visita aziende agricole e ristoranti, spesso fermandosi a dormire sul posto”.
Come descriverebbe la vacanza-tipo in camper?
“Non c’è un esempio, ma il denominatore che accomuna tutti i camperisti è la completa libertà di scegliere e di spostarsi”.
Veniamo ai costi: quanto consuma e quanto costa viaggiare in camper?
“Un camper moderno, spesso su base Fiat Ducato, consuma più di un’auto per via del peso, ma ha costi assicurativi inferiori. I modelli nuovi partono da circa 60mila euro, quindi non è una vacanza ‘economica’ in senso stretto. Le spese giornaliere dipendono da come lo si vive: noi, ad esempio, spendiamo intorno ai 200 euro al giorno perché amiamo cenare fuori, fare visite guidate, acquistare prodotti locali. Altri possono spendere meno, cucinando a bordo e sostando in aree gratuite o low cost".
In sintesi?
“Il camper è libertà, contatto con la natura e valorizzazione del territorio. È un turismo che porta valore economico senza impattare sull’ambiente”
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