
Il dollaro debole frena gli statunitensi. E a Firenze arrivano solo famiglie europee. Fagnoni: "Un disastro, ma ripartiremo". Facchini: "Basta dare un’occhiata alle strade". .
"I numeri ufficiali in tasca non li ho e forse ancora non li ha nessuno, ma non giriamoci tanto intorno, basta fare una passeggiata in centro: non c’è quasi nessuno per le strade". Pane al pane e vino al vino, Gianni Facchini, presidente di Myguestfriend mira al sodo: "Basta prendere un caffè al bar ho fare chiacchiere con un collega e ti senti dire da tutti lo stesso ritornello: ’Siamo mezzi vuoti’ – prosegue ancora Facchini che poi riflette: "Gli americani sono in netto calo rispetto agli anni scorsi. I motivi ufficiali non li sappiamo però, considerando che il 50% delle famiglie statunitensi ha titoli legati al dollaro, è ipotizzabile che tanti abbiano perso i risparmi per una vacanza in Europa. Che dire poi dei cinesi? Se ne sono per le tracce...".
Un calo massiccio che può essere legato in qualche modo anche i prezzi fiorentini di ristoranti e negozi – come raccontato a più riprese nei giorni scorsi da La Nazione – non esattamente alla portata delle tasche di grandi masse di persone? Facchini non crede a questa tesi. "È un ragionamento che non mi convince fino in fondo. – puntualizza – La flessione è generale e riguarda un po’ tutta l’Italia. Se a questo calo fosse corrisposto un boom della Grecia o della Spagna allora magari la teoria dei prezzi stava in piedi... Ma, ecco, quello che vedo è un calo delle presenze in generale".
Paradossale ad ogni modo che – dopo mesi in cui a Firenze il dibattito su affittacamere e overtourism ha tenuto banco tra mosse (forse un po’ tardive) del governo cittadino per contenere gli estremi di un fenomeno sfuggito di mano ai più e reazioni irate di addetti ai lavori e opposizioni di centrodestra che non perdono occasione per ribadire come il turismo sia l’oro del territorio e demonizzarlo, fino a ostacolarlo, sia un’azione politica miope – ci si ritrovi davanti a una delle stagioni più sottotono che si ricordi (pandemia esclusa ovviamente).
Per Lorenzo Fagnoni, presidente di Proprtymanagers il calo, dopo "un inizio anno molto buono, addirittura forse superiore alle aspettative, ora come ora siamo al disastro" con una flessione di visitatori e di pernottamenti negli Airbnb fiorentini che a conti fatti potrebbero "aggirarsi anche intorno al 40-50%". "Il crollo? Da inizio maggio. – sottolinea Fagnoni – Gli americani latitano per varie ragioni come il dollaro debole, i dazi e la paura delle guerra. C’è insomma un rallentamento legato alla geopolitica.
Fagnoni tuttavia pensa positivo: "Quest’anno è andata così ma tutti gli indicatori ci dicono che il turismo nei prossimi anni crescerà in maniera esponenziale – aggiunge infatti – Io sono nel settore da vent’anni e momenti di up and down ne ho visti molti. Oggi è indubbiamente un momento complicato con gli aumenti dei prezzi generalizzati e i salari ancora fermi". E quindi tolti statunitensi e orientali e con gli italiani che ancora una volta scarseggiano chi c’è in città? "Ci sono famiglie europee ma, mi creda, non c’è gran voglia di spendere soldi in vacanza".