Firenze, 6 agosto 2025 – In Versilia e lungo tutta la costa toscana si registra un calo importante delle presenze turistiche. Secondo le prime stime dell’Associazione balneari di Lido di Camaiore, fino al 18-20% in meno a luglio rispetto allo stesso mese 2024. Ma, nonostante la diminuzione dei clienti, abbassare i prezzi non è una soluzione praticabile per gli operatori: metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese, spesso a conduzione familiare.

Lido di Camaiore, ombrelloni a 25-30 euro al giorno
Lo dice chiaramente Marco Daddio, presidente dell’Associazione balneari di Lido di Camaiore. "Chi pensa che possiamo tagliare ancora i prezzi non ha idea di cosa significhi tenere in piedi un’impresa turistica oggi. Abbassare i prezzi significa chiudere. Come la crisi investe le famiglie, investe anche l'azienda. Chi fa impresa, infatti, è una famiglia". "Le persone – prosegue – restano 3-5 giorni al massimo, segno che le risorse economiche sono ridotte. Non è un problema di tariffe: gli ombrelloni costano sui 25-30 euro al giorno, ma i veri costi sono benzina, autostrada, parcheggi, ristoranti. Il problema è il potere d'acquisto delle famiglie italiane e i rincari che hanno colpito tutto. Basta andare a fare la spesa per rendersene conto".
"Ci chiedono di ridurre i prezzi. Perché invece – sottolinea – non è lo Stato a ridurre la pressione fiscale che stritola famiglie e imprese?". Secondo Daddio, il calo di presenze a luglio è stato evidente, soprattutto nella seconda metà del mese. "La prima decade è andata bene, poi il vuoto. Solo gli stranieri e il turismo giornaliero ci hanno parzialmente salvato". E agosto? "Il cuore della stagione si concentra tra il 5 e il 18, poi – fa presente – per ora non ci sono grandi prenotazioni in vista".
Barbetti (Confcommercio): “Incide la svalutazione del dollaro”
"Dopo anni di inflazione e stagnazione – commenta Daniele Barbetti, presidente di Confturismo-Confcommercio Toscana – il potere d’acquisto del ceto medio si è eroso. Si tagliano prima le spese considerate non essenziali, come le vacanze".
"È presto per fare bilanci, i dati completi sulle presenze di luglio arriveranno solo dopo settembre", sottolinea. La tendenza è chiara: mancano gli italiani, e questo ha un impatto maggiore sulla costa toscana, ma anche gli americani.
"Dopo il boom post-Covid, oggi si nota un rallentamento sui flussi turistici americani – spiega Barbetti – a causa dell’effetto indiretto dei dazi, ovvero la svalutazione del dollaro, che colpisce anche la capacità di spesa del turista americano, che è da sempre quello con la più alta propensione al consumo".