ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

La svolta dei Gigli, rivoluzione sugli orari di chiusura. Ma Ferragosto rimane un caso

Si cambia da ottobre: le attività commerciali anticiperanno la chiusura alle 21. Non si placa la bufera per l’apertura del 15. Uiltucs Toscana contro Ovs: “Nel mirino una storica delegata sindacale, ma non ci facciamo intimidire”

Il centro commerciale I Gigli cambierà l’orario di apertura dei negozi

Il centro commerciale I Gigli cambierà l’orario di apertura dei negozi

Firenze, 6 agosto 2025 – Bufera a Ferragosto sui Gigli. Le previsioni indicano una pioggia intensa di polemiche tra gli scaffali, destinata a trascinarsi per giorni. E intanto il clima tra i lavoratori e la direzione del centro commerciale appare tutt’altro che sereno. Nessuna schiarita all’orizzonte dopo che i Gigli hanno annunciato l’apertura nel giorno di festa e i sindacati hanno risposto per le rime proclamando lo sciopero di Ferragosto. L’ultima tempesta in ordine di tempo arriva da una nota diramata ieri dalla Uiltucs Toscana, che tuona: “Licenziata storica delegata sindacale nel gruppo Ovs. Un attacco inaccettabile ai diritti sindacali”. Un licenziamento arrivato, denuncia Uiltucs Toscana, a ciel sereno “in modo improvviso e sospetto dopo le contestazioni della lavoratrice alle aperture per Ferragosto decise dalla direzione del Centro commerciale”.

È in questo clima che i Gigli annunciano una novità a suo modo storica negli orari di apertura: dal primo ottobre il centro commerciale anticiperà la chiusura dei negozi alle 21, mentre la ristorazione continuerà a chiudere alle 23. La modifica, condivisa con gli operatori del centro commerciale, si inserisce in un percorso di attenta valutazione per rispondere al meglio alle nuove abitudini della clientela per lo shopping e più in generale per il tempo libero. In questo programma si inseriscono nuove aperture come quella del 15 agosto. Una scelta che il direttore Saviola Chesi giustifica così: “I Gigli sono una realtà leader nel suo settore a livello nazionale, ma rappresentano anche un luogo di aggregazione oltre che commerciale, requisito che lo porta a sperimentare cambiamenti rivolti alla collettività”. I nuovi orari, in vigore da autunno, potrebbero protrarsi fino a marzo del 2026.

Intanto alcuni dipendenti dei grandi gruppi chiedono più sicurezza nel centro commerciale denunciando anche attraverso i social episodi di “risse, scippi, furti e auto aperte nei parcheggi”. Sul caso del licenziamento invece la Uiltucs vuole vederci chiaro. E condanna con fermezza il provvedimento che ha riguardato “una delegata sindacale, con una lunga e riconosciuta anzianità di servizio nel gruppo Ovs, punto di riferimento per tutte le colleghe e anche per molti lavoratori e lavoratrici di altri negozi del gruppo”.

Insomma, piove sul bagnato. Il sindacato non ci sta e attraverso il suo segretario generale Marco Conficconi attacca: “Ci troviamo di fronte a un grave atto di discriminazione e un evidente inciviltà politica. Pensare di zittire chi protesta e chiede una regolamentazione seria sulle aperture festive, colpendo chi rappresenta i lavoratori, è un segnale davvero preoccupante. Ma non ci faremo intimidire”. Non è finita: per la Uiltucs Toscana il licenziamento appare “ingiustificato e sproporzionato” e “si inserisce in un clima sempre più ostile nei confronti della contrattazione e della partecipazione democratica nei luoghi di lavoro”. La richiesta del sindacato per placare la bufera è ben precisa: “il ritiro immediato del licenziamento e la reintegrazione della lavoratrice”. Inoltre si invoca “l’apertura urgente di un tavolo di confronto con la direzione Ovs e il coinvolgimento diretto delle strutture nazionali”.

L’appello è subito rilanciato dal presidente Eugenio Giani e dalle assessore regionali Nardini e Spinelli che esprimono solidarietà alla lavoratrice e chiariscono: “Ci teniamo ad anticipare la nostra disponibilità a convocare i due tavoli se le organizzazioni sindacali confederali lo ritengono utile”. Il caso ora potrebbe finire davanti al giudice. “La Uiltucs Toscana – conclude il sindacato – è pronta a dare battaglia per difendere il diritto alla diversità di ogni lavoratore, così come la diversità di idee tra ogni organizzazione sindacale”.