ROSSELLA CONTE
Cronaca

"Gelato a 3 euro a pallina”. Quei turisti in viaggio a Firenze: “Con stipendi medi tocca arrangiarsi”

Un lettore scrive una mail al nostro giornale dopo una vacanza in Toscana: “Due portate al ristorante? Dura con stipendi da working class. Il conto è salito del 30-40%, bisogna arrangiarsi per forza”

Roberto Godina, 59 anni, con Daniela durante la loro vacanza a Firenze. Roberto ci ha scritto una lettera dopo aver letto la nostra inchiesta sui turisti che non spendono

Roberto Godina, 59 anni, con Daniela durante la loro vacanza a Firenze. Roberto ci ha scritto una lettera dopo aver letto la nostra inchiesta sui turisti che non spendono

Firenze, 6 agosto 2025 – Roberto Godina, 59 anni, residente a Trieste, è uno dei tanti turisti che lo scorso anno hanno scelto la Toscana per un viaggio on the road. Con la sua ragazza Daniela ha percorso la regione in auto per una settimana, dormendo in un paio di bed and breakfast e affidandosi all’essenziale per pranzi e cene. “Abbiamo girato in auto quello che si poteva in 6/7 giorni”, racconta. Tra le tappe del loro itinerario ci sono state Firenze, Pisa, Lucca, San Gimignano, Volterra, Bolgheri, Peccioli, Pistoia, Orsigna e Rosignano.

Turisti a Firenze
Turisti a Firenze

“Ci siamo nutriti con qualche gelato e dei toast. Pranzare con primo, secondo e contorno non potevamo permettercelo, e poi avevamo la grande fortuna di avere un’amica residente a Rosignano che ci ha preparato quattro o cinque pasti, tra pranzo e cena”. E non per esplicita volontà di non spendere, ma semplicemente perché certe spese sono diventate proibitive per chi ha uno stipendio normale, tra i 1300 ed i 1500 euro.

La sua lettera al nostro giornale si inserisce nel dibattito che sta caratterizzando l’estate fiorentina e toscana: da una parte ristoratori e gioiellieri, ma anche i titolari dei locali notturni, che denunciano il calo delle spese da parte dei turisti, dall’altra Federconsumatori Toscana, con la presidente Laura Grandi, che ribatte come la spesa sia crollata perché sono aumentati troppo i prezzi. Una fotografia, questa, che il nostro lettore ha riconosciuto come molto vicina alla sua esperienza personale. “Il gelato a 3 euro la pallina, la pizza a 13/16 euro. Parliamo di alimenti una volta economici, ora diventati cari”, scrive ancora nella sua mail al giornale. E aggiunge: “A Trieste, che pure è una città più cara rispetto a qualche anno fa, con 30 euro si mangia in due una pizza con la Coca Cola. E la pallina di gelato, per dire, non va oltre i 2,30 euro”.

Approfondisci:

I turisti che non spendono? “Prezzi troppo alti, stipendi fermi”. Pizza e gelato diventano un lusso

I turisti che non spendono? “Prezzi troppo alti, stipendi fermi”. Pizza e gelato diventano un lusso

Con uno stipendio medio da “working class”, come lui stesso si definisce – “tra i 1300 e i 1500 euro” – affrontare una vacanza in Toscana ha richiesto molti compromessi.

“Se lo stipendio rimane sempre lo stesso e il conto sale del 30 o 40 per cento, ti devi arrangiare con panini, toast e al resto rinunci”. Nella sua lettera Roberto Godina precisa di non voler giudicare il lavoro dei ristoratori o degli operatori del turismo (“Anche loro avranno subito aumenti, delle materie prime, del gas, dell’energia elettrica. Non posso né voglio fare i conti a chi lavora nell’accoglienza”), ma il problema resta: “Se il 50 o 70% dei turisti che visitano la Toscana ha la nostra capacità di spesa, diventa inevitabilmente un problema anche per chi deve ospitare e fornire servizi di ristorazione”.

Parole semplici, concrete, poggiate su un’esperienza reale, che fotografano una realtà economica difficile da ignorare. “Comunque la vostra regione è stupenda, contiamo di tornarci appena possibile”, conclude Roberto sottolineando quanto la Toscana gli sia rimasta nel cuore. Con la speranza, di tutti, che in futuro non debba essere necessario rinunciare a una pizza per poterci tornare.