
Turismo, calano i viaggiatori che spendono cifre alte ai ristoranti
Firenze, 1 agosto 2025 – Saranno settembre e, in parte, ottobre i mesi decisivi per tirare le somme di questa estate turistica 2025 in Toscana. Ma intanto un fatto si percepisce con chiarezza: il calo dei turisti alto-spendenti, in particolare gli americani. Colpa dei prezzi troppo cari, al mare come al ristorante, o colpa dei dazi? «Ad incidere è la svalutazione del dollaro, che si è deprezzato di circa il 13%», risponde Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi e Confturismo Toscana.
«Questo ha un impatto significativo sia sulla quantità dei flussi americani, sia sulla spesa media del turista americano». I dazi, invece, hanno effetti marginali, mentre l’incertezza è un’altra componente che ha da sempre le sue ricadute sul turismo.

Nel dibattito tra chi punta il dito contro il caro ristoranti e chi accusa i turisti di voler spendere meno, la variabile del tasso di cambio si conferma dunque centrale. E potrebbe avere effetti a catena ben più insidiosi.

«Il mercato americano è trendsetting nel turismo internazionale – sottolinea Barbetti –. Se il calo diventasse strutturale, potrebbe realisticamente trainare al ribasso anche altri mercati. Il rischio è che la flessione di una domanda-guida come quella statunitense inneschi un effetto domino».
In quanto ai rincari di cui molti si lamentano, «Non c’è nulla di più elastico dei prezzi nel settore dei servizi – afferma Barbetti –. Confido che il mercato troverà il suo equilibrio, a Firenze e in tutta la Toscana».
«Auspichiamo davvero che si crei una nuova stabilità sui mercati – conclude il presidente di Federalberghi Confcommercio Toscana – e che l’attuale incertezza venga superata, perché il turismo ha bisogno di stabilità e sicurezza per poter sviluppare il proprio potenziale economico».