Firenze, 2 agosto 2025 – E’ un tema caldo in questa estate che calda lo è un po’ a sprazzi. Il caro-cibo nel centro di Firenze fa discutere e non poco operatori e turisti. Da una parte ci sono gli imprenditori dei locali (bar, ristoranti, pizzerie) che mettono sul tavolo le loro ragioni, tra costi elevati delle materie prime e dell’energia e tasse che non scherzano. Dall’altra i turisti, che si sentono spennati in certe occasioni e in certi locali, non tutti.
Tra bottigliette d’acqua che arrivano a costare ben più di un litro di benzina e panini che hanno i prezzi che un tempo aveva un buon primo piatto. Insomma, da una parte gli scontrini diventano più pesanti. Ma dall’altra i turisti cercano di alleggerirli consumando il meno possibile.
Ma che succede davvero in città? Ecco un listino prezzi che tiene conto di un po’ tutte le categorie merceologiche. Quelle di cui usufruisce un turista tipo, dalla caffetteria in genere fino al tramezzino o panino.

Mangiare una pizza al tavolo adesso cosa di più. Quello che un tempo poteva rappresentare un “piatto rifugio” per chi non voleva spendere molto oggi è diventato un lusso. Oggi si spende 16 euro per una pizza al tavolo, quando due anni fa il costo medio era di circa 12. Un rincaro importante. Ma non c’è solo la pizza. Un po’ tutto è rincarato, anche in bar e gelaterie. Una granita piccola può arrivare a 4 euro, un cono due gusti a 5 o 6 euro, un cappuccino con cornetto non meno di 3,50, secondo i dati Istat elaborati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Non va meglio per i panini e le schiacciate, dove a seconda dei luoghi si può tranquillamente arrivare a 10-12 euro.
E nei ristoranti? Un pasto medio si aggira intorno ai 35 euro, anche senza un menu completo.
Discorso a parte meritano i piatti vegetariani o vegani, che possono arrivare a costare un 10% in più rispetto ai piatti tradizionali.
A seconda dei bar poi, una bottiglietta d’acqua può arrivare fino a 2,50 ma anche 3 euro. Il problema sono i turisti che spendono sempre meno o i locali che praticano prezzi troppo alti? E’ il grande dilemma di questa estate 2025-