
Licenziata per un ammanco di cassa di pochi euro, pari a un barattolo di cioccolata. È accaduto a una lavoratrice...
Licenziata per un ammanco di cassa di pochi euro, pari a un barattolo di cioccolata. È accaduto a una lavoratrice e delegata sindacale di Autogrill Chianti. Ma per la Filcams Cgil "è un provvedimento che appare del tutto sproporzionato e privo di reale fondamento, giustificato da presunte ragioni organizzative legate alla gestione delle casse senza alcun accertamento serio dei fatti, né un confronto con le rappresentanze dei lavoratori". Come ricorda Rosa Anna Lombardo (Filcams Cgil Firenze) "tre anni fa si verificarono cinque contestazioni disciplinari in pochi giorni e una di queste evoluta nel licenziamento di una lavoratrice. Sempre per lo stesso motivo: la gestione delle casse che sono obsolete per i volumi e i flussi di quel punto vendita". Secondo Lombardo "servirebbero strumenti più moderni per ridurre al minimo l’eventuale errore manuale". Di tutto ciò l’azienda ne sarebbe al corrente da tempo.
"A livello nazionale c’è un tavolo aperto proprio su questo tema" dice Lombardo specificando che "da quando si è insediata la nuova direzione del punto vendita non siamo mai stati convocati per un incontro". Eppure, secondo la sindacalista un confronto sarebbe urgente e necessario visto "il clima che si sta diffondendo all’interno dell’azienda, dove provvedimenti disciplinari e atteggiamenti punitivi sembrano diventati strumenti di gestione ordinaria, a scapito dei diritti e della dignità dei dipendenti". A seguito dell’ultimo licenziamento, l’assemblea dei lavoratori – oltre a chiedere il ritiro del provvedimento – ha proclamato "lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari e delle ore supplementari per l’intero mese di agosto, da considerarsi a tutti gli effetti come sciopero".
B.B.