
Aspettando la tramvia anche a Campi: è necessario stringere i tempi
Dal giorno in cui è stata accantonata la variante di via San Giusto sono passati circa quattro mesi. Era metà aprile, ma da allora nessuna ruspa è entrata in azione sul territorio campigiano per dare il via al cantiere della linea 4.2 della tramvia. Lavoro che invece prosegue negli uffici e fra i tecnici, come ha dimostrato anche l’ultima Conferenza dei servizi, la quinta da quando è iniziato il percorso destinato a portare tram e rotaie nella Piana. Conferenza che ha dato il via libera alla pronuncia di compatibilità ambientale, subordinata però al rispetto di alcune condizioni ambientali e altrettante raccomandazioni. Da qui a dire, però, che la conferenza possa definirsi chiusa, ancora ce ne corre. Qualcosa in più si saprà con ogni probabilità dopo il periodo estivo, si parla di metà settembre, quando sarà chiamata di nuovo a riunirsi. Anche perché il tempo stringe, stringe davvero. E per non correre il rischio che i finanziamenti Pnrr vadano perduti – il termine ultimo è quello del giugno 2026 – è necessario che il cantiere sia aperto entro la fine dell’anno in corso. Ciò almeno è quanto emerge dagli uffici. Non a caso, come detto anche dal sindaco Tagliaferri a seguito dell’ultima Conferenza dei servizi, "in conseguenza della posizione favorevole emersa nella riunione, i presenti hanno concordato di aggiornare i lavori a una successiva seduta, finalizzata a concludere l’iter e a attivare la procedura per le varianti urbanistiche dei Comuni di Firenze e di Campi". E dare quindi il via ai lavori. Certo, siamo ben oltre i limiti rispetto a quando si ipotizzava che entro il 2022 almeno il tratto da Firenze alle Piagge potesse essere completato. Quindi era stato rinviato tutto al 2024.
Di certo, al momento, ci sono solo i costi: 230 milioni per la linea 4.1 (la tratta Leopolda-Piagge), 283 milioni per la linea 4.2 (la tratta Piagge-Campi) e circa 60 per strade e parcheggio. Così come certo è il dibattito che continua sui social, anche con toni accesi, in particolare sulla realizzazione del capolinea in piazza Aldo Moro con la conseguente richiesta, da parte del comitato che porta il nome della piazza, di un arretramento di 300 metri. Comitato che si dice favorevole alla tramvia, ma chiede che non ci sia il passaggio fra le due scuole presenti nella zona così come ipotizzato nel progetto. E che il capolinea sia fissato in via Giordano Bruno, nei pressi del fontanello. Trecento metri che però, al contrario, metro alla mano, sarebbero in realtà 700, una strada a quanto pare non percorribile proprio perché il progetto non sarebbe approvato dal Ministero.