EMANUELE BALDI
Cronaca

Europa, il traffico regge. La strategia salva-pini: “Plexiglass alle radici. Così alberi più forti”

Nessun ingorgo, complici anche le prime ferie, per il nuovo cantiere. Gli operai già in azione lungo i 620 metri del viale. Incognita autunno. La direzione lavori: “Ecco come gestiremo la convivenza con le piante”

Un operaio in azione nel cantiere del tram lungo il Pian di Ripoli

Un operaio in azione nel cantiere del tram lungo il Pian di Ripoli

Firenze, 2 agosto 2025 – È troppo presto per il sospiro di sollievo, non lo è però per un ’buona la prima’. Lo stress-test in viale Europa, ovvero la prova su strada per verificare se la viabilità regge o meno, può dirsi superato. Non era scontato. Oltre 600 metri di cantiere – l’ennesimo del tram, allestito la scorsa notte e destinato a durare un annetto – potevano creare fin da subito diversi grattacapi all’area sud della città, già provata da una primavera non semplice per i lavori in viale Giannotti combinati a varie chiusure di strade, ma così almeno fino a ieri non è stato.

Chiaro, un venerdì di inizio agosto con tanti fiorentini già sulla spiaggia non può essere paragonato mai e poi mai a un lunedì di ottobre, magari pure piovoso. Insomma le code tra piazza Bartali e via Olanda, porta d’accesso alla città dalle rampe di Varlungo (ad oggi provvisoriamente chiuse in ingresso città), in autunno saranno inevitabili ma se già gli automobilisti hanno un mese a disposizione per testare viabilità alternative, una su tutte via Villamagna, quindi i controviali Europa, magari l’impatto post-ferie sarà più soft. Inutile però aspettarsi una stagione di rose e fiori. Palazzo Vecchio ha messo le mani avanti: “Servirà pazienza, i lavori vanno fatti”.

Un sospiro di sollievo semmai lo tirano residenti e commercianti del viale Europa che giorni fa, vedendo spuntare un fiorire di cartelli di divieto di sosta a ridosso delle storiche alberature della strada si erano allarmati: “Mica butteranno giù tutto come a Bellariva?”, la domanda più ricorrente. No, i pini del viale Europa, come anticipato nei giorni scorsi da La Nazione, non verranno toccati. Questo grazie a una strategia che verrà messa in atto dalla Direzione lavori tramvia. Le radici dei pini verranno ’incanalate’ verso il basso salvando così la superificie di asfalto e scongiurando rischi eventuali per il tram.

A spiegare nel dettaglio l’intervento è l’ingegner Federico Mori della Direzione. “Il cemento armato – premette – è sostanzialmente un conglomerato di acqua, calcestruzzo e sassi. Quando si asciuga, in gergo si dice quando ’tira’, può lasciare delle piccole fessure”. “Con il tempo – prosegue Mori – le radici più piccole degli alberi possono infilarvisi e indebolirlo”.

Da qui la soluzione: “Attraverso delle barriere di plexiglass che vengono posizionate, leggermente inclinate , di fianco al cemento le radici iniziano a svilupparsi verso il basso e non più in superificie. Con il tempo scenderanno ancora andando a cercare in basso l’umidità e questo consente al piano strada di evitare dissestamenti e alle infrastrutture di essere protette”. “In più – conclude – la pianta prosegue nel suo ciclo più in sicurezza”.

“La tramvia è l’opera più importante per la sostenibilità ambientale della nostra città, e questo è uno dei motivi per cui la realizziamo. – rimarca l’assessore alla viabilità di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio – Oltre ad essere un sistema di trasporti efficiente e puntuale, una valida alternativa all’auto, è in grado a regime di farci risparmiare più di 30.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno”. Poi Giorgio si sofferma proprio sulla questione ambientale:

“Grazie alla tramvia pianteremo quasi 100 alberi in più ogni chilometro di linea, e ci sforziamo ogni giorno di preservare il più possibile il patrimonio di verde che abbiamo: la sostituzione avviene solo dove strettamente necessario e c’è un impegno massimo – come dimostra in questo caso in viale Europa – a trovare soluzioni progettuali anche innovative che ci aiutino a tutelarlo e proteggerlo”. “Per i cantieri – conclude – seguiamo quotidianamente gli impatti sul traffico, e c’è un lavoro puntuale di progettazione delle modalità di lavoro che ha come obiettivo il minore impatto possibile sulla viabilità e anche sul commercio”.