
Il ministro, accompagnato da alcuni esponenti della Lega, ha visitato il cantiere fiorentino. Governatore soddisfatto: "Avanzamento di 1.800 metri senza intoppi, a breve l’arrivo al camerone".
di Teresa ScarcellaFIRENZELa Lega in gita. Insieme al ministro Matteo Salvini, in sopralluogo al cantiere della Tav, ieri c’erano anche i suoi: Susanna Ceccardi, Luca Baroncini, Giovanni Galli e Guglielmo Mossuto, Assente giustificata (per motivi di salute) Elena Meini, passata da candidata alle regionali a "punto di riferimento per la Lega in Toscana" per citare il leader. Questione di priorità, il Carroccio ha un obiettivo ed è il Veneto. Ad ogni modo Salvini era a Firenze per un altro motivo, "non mi occupo di cantieri elettorali". Torniamo, quindi, a quelli infrastrutturali.
La partenza è fissata dopo le 10 in via del Campo D’Arrigo, all’imbocco sud dei due tunnel, dove si è iniziato a scavare. Il gruppo della Lega arriva con largo anticipo ed è pronto ad addentrarsi tra i lavori, ma finché non arriva il Cicerone Giani non si parte. Ad attenderlo ci sono anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Stefano Baccelli, l’assessore alla mobilità Andrea Giorgio, la prefetta Francesca Ferrandino e il questore Fausto Lamparelli. Il presidente è puntuale: alle 10.15 inizia la visita. Tutti di giallo vestiti (elmetto e gilet catarifrangente), riemergono dopo un’oretta con macchie di fango qua e là sulle camicie e qualche selfie tra la ferraglia negli smartphone. Il progetto entusiasma il ministro, che si dice orgoglioso in barba "ai No Tav, no qui e no là - dichiara -. Qui ci guadagnano tutti, cittadini, residenti, turisti, pendolari. Ci sarà più puntualità, meno intoppi e questo vuol dire inquinare di meno, guadagnare almeno 20 minuti di percorrenza". Giani è raggiante, le ’ragazze’ Marika e Iris (le due talpe che stanno scavando il tunnel) gli regalano grandi soddisfazioni. "Avanti tutta sulla Tav - esclama ai giornalisti - da quella primavera 2022, quando prendemmo la decisione definitiva per il ’revamping’, di strada ne è stata fatta e senza quelle problematiche paventate in passato. Oggi abbiamo compiuto un percorso di 1.820 metri, la galleria è completata fino alle soglie della Fortezza da Basso. Mancano 1.200 metri e si sfonda nel camerone di via Circondaria". Che nel 2028 sarà la stazione sotterranea di Belfiore (nota come Foster dal nome di chi la progettò) destinata alla sola alta velocità.
Tempi rispettati, anzi le due talpe sono in anticipo di qualche giorno. Ora andrà avanti Marika, che entro la fine dell’anno farà capolino alla stazione Belfiore, mentre Iris rimarrà ’a riposo’ sotto la Fortezza. Farà il suo ingresso entro la prima metà del 2026, per poi ripartire con gli scavi in direzione Castello. Tassello dopo tassello, il mosaico del Passante prende forma e prevede la realizzazione di due gallerie di 8,35 km (di cui 7 sotterranei e due imbocchi in superficie: Castello e Campo di Marte) a singolo binario, poste a 20 metri di profondità, e di un ’camerone’ ex novo. "Sarà l’opera che cambierà il volto di Firenze" è l’urlo di gioia di Giani. Una città che vedrà scorporati i flussi di traffico ferroviario, con l’alta velocità spostata su Belfiore e Santa Maria Novella alleggerita e lasciata ai regionali, che con più spazio a disposizione potranno aumentare di numero (da 414 a 616). E non solo. "Invece dei 14 minuti previsti per la fermata a Firenze per i treni ad alta velocità - conclude il governatore -ce ne saranno solo 6. Un’operazione che impedirà di essere tagliati fuori, come oggi avviene per 40 treni al giorno sulla tratta Roma-Milano". I tempi? L’obiettivo è nel 2029 tutti in carrozza.