MATTEO CAPPELLI
Cronaca

Turisti per un paio di ore, selfie in Piazza del Campo poi a dormire fuori città

La fotografia dell’estate senese, i visitatori rimangono al massimo un giorno. Per il pernottamento infatti scelgono le strutture in Valdelsa o Valdorcia. A fare la differenza sarebbe il costo dei servizi, fuori si spende anche la metà

Turisti a passeggio nel centro storico di Siena (Foto Lazzeroni)

Turisti a passeggio nel centro storico di Siena (Foto Lazzeroni)

Siena, 5 agosto 2025 – Dati preoccupanti e opinioni che fanno riflettere, quelle dei turisti approdati a Siena per queste prime giornate di agosto. La città, negli ultimi giorni, ha incrementato il numero di visitatori provenienti da tutta Europa, che però tendono a fermarsi all’interno delle mura solo per alcune ore, senza poi pernottare nelle strutture cittadine. Un tema ripetuto e dibattuto, perché per il turista risulta piuttosto conveniente stare di giorno a Siena e la sera oltre le mura, dato che pernottare nello località vicino al capoluogo è molto meno costoso. In alcuni casi si parla addirittura della metà per il costo di una camera. Questo fa sì che la città, soprattutto in un periodo come questo in cui i senesi sono per la maggior parte in vacanza, risulti deserta nelle ore notturne, anche i locali di Piazza sono vuoti tranne che nel week end. E’ questa la fotografia emersa dalle nostre interviste ai turisti che ieri erano a passeggio nel centro storico per qualche selfie, uno scatto alla sontuosa Piazza del Campo, un gadget ricordo e poi via dalla città.

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Turisti a passeggio nel centro storico di Siena (Foto Lazzeroni)

Un altro tema che tiene banco riguarda l’offerta che la città offre ai turisti nel dopo cena. Le kermesse di “Sboccia l’Estate” e “ViviFortezza” hanno avuto un bel successo, ma risultano essere frequentate prevalentemente dai senesi e dagli abitanti del centro storico. Il tema del turismo è caldo con le dichiarazioni della Confcommercio sulla necessità di condividere gli eventi in anticipo e l’intervento dell’assessore Vanna Giunti che ha annunciato una nuova governance: magari una Fondazione Siena, strumento che è già operativo in altre città come la vicina Arezzo o Bologna.

L’obiettivo è dunque quello di puntare sulla promozione anche per rilanciare l’offerta culturale, visto che al turista non basta più il giro tra le mura per rimanere a Siena almeno un paio di notti.

Ma non è tutto qui. Dalle interviste fatte, si capisce che molti non reputano Siena cara solo per dormire, ma anche per mangiare. Il problema dei costi viene sollevato soprattutto dagli italiani che preferiscono mangiare un panino o un’insalata a sedere in Piazza o anche in piedi, non importa, basta stare lontani dai tavoli. Per i ristoratori è molto più faticoso arrivare ai numeri delle estati passate.

Gli italiani che vengono a Siena in questo periodo sono comunque un piccolo numero rispetto agli stranieri; la maggio parte proviene dal Nord Europa, in particolare Regno Unito e Germania.

Per quanto riguarda invece i pernottamenti, vanno alla grande le prenotazioni degli appartamenti Booking e Airbnb, con un netto distacco su Hotel, residenze storiche e BnB.

Tra gli stranieri però è molto gettonato l’agriturismo nelle vicinanze di Siena; Crete, Monteriggioni, San Gimignano e Chianti sono le località più ambite per i soggiorni in provincia. Così facendo infatti il turista straniero in una settimana in Toscana, riesce a visitare più luoghi possibili tra Siena, il Chianti, Firenze, Monteriggioni, San Gimignano e Volterra. Un’altra zona particolarmente ambita è sicuramente la Val d’Orcia, che oggi vanta un turismo ’altospendente’. Casali e borghi storici ospitano visitatori che chiedono l’eccellenza dei servizi e dell’accoglienza. E la trovano.

Ecco allora che, in questo contesto, Siena si interroga su come fare a trattenere i turisti in città. Di sicuro al centro c’è una riflessione sulla qualità dei servizi, sui costi dell’offerta e anche sulla programmazione degli eventi che possono richiamare in città tanta gente. Aumentare dunque il livello dei negozi, collaborare con le strutture alberghiere, informare di più riguardo all’offerta museale e dare spazio ad ottime iniziative come “Sboccia l’Estate” e “ViviFortezza” significa creare un sistema virtuoso per risollevare quella che sembra essere una delle estati “più fredde” degli ultimi anni, da tutti i punti di vista.