
Palazzo di giustizia
Aveva partecipato a una rapina a Siena, il 21 maggio scorso. Non da solo ma con un complice. Erano ricorsi alle minacce per prendere il borsello ad un ragazzo, minacciando di gambizzarlo se non avesse portato loro i soldi. Pochi euro, peraltro. Un giovane senese, 21 anni, era così finito agli arresti domiciliari perché la vittima non si era piegata alle ritorsioni bussando alla porta delle forze dell’ordine. E raccontando quello che gli era accaduto nella nostra città. Il 21 enne, però, nei giorni scorsi è scappato dai domiciliari per cui è stato arrestato e attualmente si trova in cella nel carcere di Grosseto. Il gip Andrea Grandinetti ha già fissato l’interrogatorio. Lo difende l’avvocato Alessandro Betti ma, trovandosi fuori Siena, sarà sostituito dal collega Paolo Ridolfi.
Una vicenda brutta, quella inizialmente contestata al 21enne senese insieme al complice. Perché alla vittima avevano preso il portafoglio sfilando bancomat e carta d’identità. Lo avevano ricorso in mezzo alla gente. Il ragazzo che è ora in cella si sarebbe messo alle sue spalle mentre il complice – questa la ricostruzione dei fatti contestati compita dalle forze dell’ordine – gli bloccava la testa mostrando un coltello per avere 50 euro. Rubandogli poi il portafoglio. Non era finita qui. Volevano altro denaro. Così avevano minacciato, se entro un paio di giorni non avesse consegnato 20 euro, di gambizzarlo. Rischiava che gli sparassero alle gambe, sapevano dove viveva. Ma il giovane, come detto, molto spaventato aveva bussato alle divise invece di consegnare i soldi che pretendevano di estorcergli.
La.Valde.