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Gotti: "Fiducia reciproca con Tittia. Tra i fantini cerco chi ha più fame"

Il capitano del Drago per l’Assunta ricorderà al mossiere "che le Contrade sono tutte e 17 uguali"

Il capitano del Drago Jacopo Gotti è un fiume in piena: quello che è successo nel Palio di luglio non gli è piaciuto ed è pronto a non guardare in faccia a nessuno

Il capitano del Drago Jacopo Gotti è un fiume in piena: quello che è successo nel Palio di luglio non gli è piaciuto ed è pronto a non guardare in faccia a nessuno

Capitano Jacopo Gotti, a luglio disse che per montare nel Drago bisognava chiamare rapidi. Tittia rilanciò: avrebbe comprato un terzo cellulare appositamente. L’ha fatto?

"No (sorride, ndr) però ha chiamato subito".

L’intesa non si è concretizzata.

"I primi cavalli individuati erano in Contrade dove non poteva andare. Oca e Drago le possibili monte. ’Aspetta un attimo, fammici ragionare’, chiese. Poi ha deciso rapidamente per l’Oca in quanto conosceva meglio il cavallo. E noi abbiamo puntato su Michel Putzu".

Sempre stretto il rapporto con Tittia oppure qualcosa a Gotti non è tornato.

"Il legame è ottimo e strettissimo. Un rapporto personale oltre che tra fantino e capitano. Il successo unisce. Mi fido ciecamente e lui di me. Un bel vantaggio per entrambi, per lui come fantino e per me come dirigente, avere uno che dice una cosa ed è quella. La parola di Giovanni è sacra, quella di Jacopo lo stesso. Ho avuto la fortuna di fare il mangino e poi il capitano, ho imparato che qualunque scelta prenda un fantino va rispettata, per lui è un lavoro. Era così anche con altri con cui avevo amicizia stretta. Non la prendo come cosa personale. Come se venissero da me a darmi consigli sul modo di fare il mio lavoro, non li accetterei. Poi sta all’intelligenza delle persone trovarsi dopo e parlarne".

Il capitano della Pantera Ghelardi ha detto che per ora i 40enni dettano legge. Gotti concorda?

"I fatti dicono questo, però bisogna anche avere il coraggio di dare fiducia ai giovani facendogli montare cavalli competitivi. Ma se si fanno i lotti con sei a dondolo e 4 da corsa..."

Crede sempre nei giovani, dunque.

"Ritengo che ad oggi ci sono 3-4 fantini che corrono per vincere e il resto corre per correre. Finché non ci saranno altri che corrono per vincere sarà difficile che anche Tittia smetta di alzare il nerbo. Forse bisognerebbe poi anche smetterla di accantonare troppo presto, per le chiacchiere o per dare ascolto al popolo, certi nomi. Il capitano tutti felici non può fare, poi il 16 sera si tira la riga. Se il dirigente ha errato si può sempre cambiare. Personalmente voglio scegliere con la mia testa, anche sbagliando".

Sbagliando s’impara.

"Non è vero che tutti hanno la verità in tasca. Per fortuna quello che viene fuori del Palio è il 40%. I segreti devono restare tali, sennò è una corsa di cavalli".

Gotti monterebbe Velluto, visto che ha parlato di riguardare chi era stato accantonato.

"Ho conosciuto una grande persona questo inverno. Un’esperienza enorme e una conoscenza dei cavalli come pochi. Il Drago è una monta aperta, lo sa. Velluto ha le sue Contrade però noi facciamo il nostro Palio, non voglio chiudere a nessuno ad agosto. Abbiamo la nostra scaletta ma vogliano trovare la monta giusta a seconda del cavallo. Senza guardare in faccia a nessuno".

A nessuno?

"L’unico che ha la precedenza è Tittia".

E Tittia sarebbe contento se venisse Velluto?

"Si fida del capitano del Drago, abbiamo avuto prove e controprove reciproche. Chi veste il nostro giubbetto fa quello che decide il capitano".

Resta il buon rapporto con Spago.

"Certo. Un esordiente mascherato vista la professionalità e l’esperienza che pochi hanno come lui".

Anche con Andrea Sanna, Gingillo,...

"Anche con Chiavassa un rapporto che viene da lontano. Poi con Jonatan , Carlo Sanna. Cerchiamo tra i fantini chi ha più fame, l’abbiamo detto con i mangini".

Cosa l’ha scottata di più a luglio?

"Michel dopo la mossa gli ha dato la via, ha preso buone traiettorie e al secondo giro era dietro al Bruco. Ma dopo quella partenza non lo arrivi mai il battistrada. Un Palio non corso".

Veniamo appunto al mossiere: cosa pensa di dirgli Gotti?

"Gli farò i complimenti per la sua bravura sul verrocchio, aggiungendo di ricordarsi però che le Contrade sono 17, ugualmente importanti. Una volta ci resta il Drago, una la Spadaforte. Basta che ci sia rispetto per tutte. Glielo dirò guardandolo negli occhi. Ho sempre difeso questo mossiere per il suo tempo di abbassamento, perché tutela i fantini, permette di partire anche alla rincorsa. Accetto tutto ma siamo 17 Contrade uguali".

Cavalli: Gotti voterà per i migliori? Anche Anda e Benitos?

"Sì, ci dà equilibrio anche al lotto e punti di riferimento. Se non si mettono dentro cavalli importanti potrebbero rivincere, come accaduto con Benitos e Diodoro, esordienti. Non metti quelli di categoria per strategia di Palio e poi inserisci soggetti nuovi di categoria che vincono. Allora è inutile".

Diodoro lo prenderebbe?

"Certo, se viene Giovanni bene altrimenti ho altri fantini, lo stesso Michel che l’ha allenato e l’ha fatto crescere. Ma non solo lui".

Fra i giovani emergenti c’è Andrea Sanna.

"Ha una grossa possibilità di venire nel Drago anche con un cavallo importante. Poteva montarci a luglio, quello della Selva gli piaceva di più".

Laura Valdesi