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Spiagge deserte per il caro-ombrellone. “Gli stabilimenti balneari hanno esagerato, abbassate i prezzi”

L’attore Alessandro Gassmann: “La situazione economica del Paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera. Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio”. Dalla Versilia alla Riviera romagnola, Liguria e Salento: turismo in crisi

La spiaggia deserta pubblicata da Alessandro Gassmann

La spiaggia deserta pubblicata da Alessandro Gassmann

"Cari amici gestori di stabilimenti balneari. Leggo che la stagione non sta andando bene bene. Secondo voi perché? Forse avete un po’ esagerato con i prezzi e la situazione economica del Paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera? Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?”. Foto di ombrelloni che ombreggiano sui fantasmi e lettini deserti adagiati sulla sabbia, un agosto desolato in riva al mare. Bagnanti? Assenti. Alessandro Gassmann interviene nel dibattito sul caro-spiaggia con un post al veleno indirizzato ai titolari degli stabilimenti balneari italiani. 

Alessandro Gassmann, attore e regista nato a Roma 24 febbraio 1965
Alessandro Gassmann

L’attore romano – Uomini senza donne, Il bagno turco, Teste di cocco, Ex, Mio fratello rincorre i dinosauri, tra gli altri film – dà voce ai tanti italiani alle prese con la stangata sull’arenile. Prezzi alti, presenze basse un po’ ovunque in Italia. Dalla Romagna alla Versilia, dalla Liguria alla Puglia. Conti delle imprese turistiche salvate (in parte) solo dagli stranieri.

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A Rimini si segnala l’estate nera degli hotel: gli alberghi sono costretti ad abbassare i prezzi per riempire le camere. In Toscana il turismo di mare ha subito un calo del 20 per cento rispetto al 2024, con i titolari degli stabilimenti balneari in trincea: “Abbassare i prezzi? Saremmo costretti a chiudere”. Ad Alassio, località premium nella classifica delle spiagge carissime stilata da Altroconsumo, si parla di “fuga dai lidi”. In Salento le “frise gourmet” a 17 euro e i parcheggi auto d’oro a 5 euro l’ora hanno avuto l’effetto di respingere i visitatori. Da overtourism a dieta dell’ombrellone. Addio.

Sto diventando grande, lo sai che non mi va. Grande, e più povero. Lettino e ombrellone a 40 euro al giorno? L’estate sta finendo e lo stipendio pure. Gassmann accompagna il suo commento con un tocco di amara ironia: ci sono i Righeira che cantano “L’estate sta finendo”, colonna sonora di uno stabilimento balneare deserto. “I diritti d’autore di Vamos a la playa rendono bene, sono la mia pensione”, ha detto di recente Johnson Righeira in una intervista al Corriere: “E’ il pezzo che rende di più”. Al secondo posto c’è proprio “L’estate sta finendo”. Che evidentemente non risente di inflazione e carovita, almeno lei. In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più. Tu hai già chi ti consola, a me chi penserà.