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Cronaca

Crisi o no, si punta comunque a partire. Ecco dove vanno in vacanza i fiorentini

Dal Giappone alla Puglia, tra sogni esotici e lusso italiano (per pochi). Irene Floris (Confartigianato Turismo): “Anche chi ha uno stipendio medio, difficilmente rinuncia a partire”

Tanti fiorentini scelgono di andare in Giappone

Tanti fiorentini scelgono di andare in Giappone

Firenze, 2 agosto 2025 – Dal Giappone alla crociera. I fiorentini che se lo possono permettere non rinunciano a viaggiare.

Lo conferma Irene Floris, presidente di Confartigianato Turismo Firenze e Toscana, che fotografa un’estate segnata da una forte voglia di fare la valigia per volare spesso dall’altra parte del mondo.

Il Giappone è una delle destinazioni più richieste: molte famiglie hanno deciso di anticipare il viaggio nel 2025, prima che dal prossimo anno entri in vigore un rincaro generalizzato dei prezzi voluto dal governo nipponico per contenere l’overtourism. “Un viaggio di due settimane in Giappone – racconta Floris – per una famiglia di tre persone arriva a costare anche 12mila euro”. Una spesa non da poco, che però non ha scoraggiato le partenze da parte dei fiorentini più abbienti.

Per chi cerca mete più accessibili, senza rinunciare all’esotico, lo Sri Lanka offre una valida alternativa. Servizi all inclusive e voli ben calibrati permettono di contenere i costi: “Una settimana per due persone - fa sapere Floris, - può costare intorno ai 6mila euro in tutto, dunque circa 3mila euro a persona, pasti compresi”. Anche l’Africa riscuote grande interesse ad agosto, grazie al clima favorevole del periodo. Particolarmente apprezzati i safari in Tanzania, spesso abbinati a qualche giorno di mare a Zanzibar. Un esempio? Due settimane all inclusive possono costare 7mila euro a persona. Non poco, ma certo si tratta di mete indimenticabili, di viaggi che resteranno per sempre impressi nella memoria. Risparmiare si può, ma in questo caso occorre una buona dose di coraggio, “dato che l’alternativa più economica prevede di dormire in tenda nella savana”. Non certo da tutti.

Guardando all’Italia, anche quest’anno la Puglia si conferma la regina del turismo estivo, in particolare con il Salento e il Gargano. “Il mare resta uno dei più belli d’Italia e i prezzi sono ancora più contenuti rispetto ad altre nostre regioni – spiega sempre l’agente di viaggio –. Ma, certo, non parliamo più di una vacanza low-cost come dieci anni fa”. Chi si sposta in auto e soggiorna in resort, per dieci giorni, in tre persone, può arrivare a spendere almeno 3mila euro, solo per pernottamento e colazione, calcolando 300 euro a notte. Più sostenibili, ovviamente, i costi se ci si organizza in appartamenti.

L’Albania, invece, è andata forte soprattutto a giugno e si prevede un altro picco a settembre. La qualità dei servizi turistici è migliorata molto, ma i prezzi anche lì sono raddoppiati negli ultimi due anni, in particolare lungo la riviera.

Le crociere reggono bene, mantenendo un buon rapporto qualità-prezzo, così come i pacchetti viaggio da catalogo, che garantiscono sicurezza e costi certi. Un classico intramontabile resta l’Egitto: due settimane in resort all inclusive si trovano ancora a 2mila euro a persona. Tutt’altra storia in Sardegna, dove il turismo di lusso non conosce freni. “Per due settimane in un tre stelle, con colazione, si parte da 3mila euro a persona. In un cinque stelle, con mezza pensione e servizi di alto livello, una famiglia di tre arriva tranquillamente a 30mila euro. Se si aggiungono voli, transfer e pranzi, si superano facilmente i 12mila euro a persona”, fa dei rapidi conti Floris.

Insomma, la Sardegna resta, per i più, inarrivabile o quasi.

C’è anche il rovescio della medaglia. La crescente abitudine al fai-da-te e l’uso massiccio di piattaforme online ha aumentato i rischi: “Riceviamo numerose segnalazioni di truffe: appartamenti inesistenti e voli aerei fasulli – avverte Floris –. Serve prudenza: internet moltiplica le occasioni, ma anche le insidie”. Insomma, nonostante la crisi, il turismo non frena. “Anche chi ha un reddito medio difficilmente rinuncia alle ferie. Le vacanze restano un traguardo, un premio irrinunciabile dopo un anno di lavoro”, conclude Floris.

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