
Claudio Galassi
Crescono, in Toscana, i turisti in cerca di campeggi e villaggi, grazie soprattutto a tedeschi, francesi, svizzeri, austriaci, belgi, cechi, spagnoli e olandesi. Lo registra l’indagine recentemente realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Faita Federcamping Toscana, l’associazione regionale dei complessi turistico-ricettivi open air. In base allo studio, dopo una leggera flessione del 2024, nei primi cinque mesi del 2025, il settore è ritornato su valori positivi, registrando un aumento del +1,1% di presenze, grazie soprattutto al movimento turistico dei ponti primaverili. In valori assoluti, il periodo gennaio-maggio 2025 ha segnato oltre 1,3 milioni di pernottamenti, ovvero circa 15mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Più tenue, ma comunque caratterizzato dal segno più, anche il periodo estivo (giugno-agosto) nel quale le presenze dovrebbero registrare un +0,9%, con 7,1 milioni di pernottamenti.
"Sono dati estremamente positivi – spiega il presidente di Faita Federcamping Toscana, Claudio Galassi - soprattutto perché i turisti stranieri, che rappresentano una fetta importante e in aumento, vengono da paesi europei: non rischiamo dunque le contrazioni che si temono per i viaggiatori statunitensi. Crescono anche gli italiani, molti dei quali hanno scoperto il turismo open air durante il Covid, essendo alla ricerca di spazi all’aperto, e non hanno poi più abbandonato le nostre strutture".
Ma cosa piace maggiormente a chi sceglie camping o villaggi? "La tendenza prevalente – prosegue – è quella di optare per le case mobili, mentre sono diminuiti i ‘vecchi’ campeggiatori con la classica roulotte e la piazzola. Gli stessi camper sono oggi strutture completamente diverse e super accessoriate. Insomma, si cerca la qualità e un servizio di livello".
Pressoché obbligatoria l’offerta di wifi e climatizzazione, fra le richieste più frequenti fatte dai turisti al momento della scelta di una struttura.
"Sono cambiate anche le modalità di prenotazione – continua Galassi – che oggi sono caratterizzate da maggiore flessibilità, senza più le classiche formule da sabato a sabato o da domenica a domenica. Molti turisti vogliono sentirsi liberi di muoversi, magari abbinando tre giorni in un campeggio sul mare ad altri tre in una città d’arte. Elemento di criticità, invece, il comprensibile timore degli utenti per gli eventi meteo estremi. "Vediamo chiaramente – conclude il presidente Faita – un’oscillazione delle prenotazioni in base alle previsioni meteo, anche di lungo periodo. La richiesta di strutture più solide, rispetto alle semplici tende, è in alcuni casi motivata proprio dalla voglia di tutelarsi da possibili ondate di maltempo. Ma le case mobili e le innovazioni del settore consentono di rispondere anche a questa esigenza".
Lisa Ciardi