
Il primo cittadino di Castelnuovo Valdicecina, Alberto Ferrini
Il clima di tensione aumenta tra i sindaci dell’Alta Valdicecina per la sanità locale e, in particolare, per lo slittamento del secondo summit con il presidente della Regione Eugenio Giani, che era atteso nel mese di luglio. Dopo le accese prese di posizione contro il governo regionale da parte dei primi cittadini di Pomarance e Montecatini Valdicecina, anche il sindaco di Castelnuovo Valdicecina, Alberto Ferrini, esprime tutta la propria preoccupazione per la mancata convocazione del tavolo istituzionale da parte della Regione Toscana. Affidandosi come d’usanza ai social, Ferrini ha sottolineato come la manifestazione di Volterra del maggio scorso avesse rappresentato "il dovere delle istituzioni locali di rappresentare gli interessi delle popolazioni". Il faccia a faccia del giugno scorso in Regione aveva raccolto la disponibilità a creare un tavolo tecnico per analizzare le proposte avanzate da associazioni, cittadini e forze politiche, ma a distanza di oltre un mese la promessa pare finita a prendere polvere in qualche scrivania. "Dobbiamo dunque ipotizzare che questa concreta e utile possibilità di confrontarci sia definitivamente svanita? - è l’interrogativo che mette in luce, in maniera polemica, il sindaco di Castelnuovo, che definisce "lo spettacolo della politica attuale grottesco e indigesto".
Parole che pesano come macigni. E prosegue con altre invettive contro la Regione, l’analisi corrosiva del sindaco Ferrini, che parla, senza mezzi termini, delle "grandi manovre in vista della prossima campagna elettorale, con un mercato di poltrone e equilibri nazionali. Fattori che hanno messo in secondo piano i problemi reali dei cittadini toscani, in particolare quelli che vivono in Valdicecina". Ferrini ha poi proseguito criticando la mancanza di comunicazione da parte della Regione in merito a un tema che da tempo infiamma dibattiti: il depotenziamento e declassamento del centro dialisi di Volterra. Una decisione che il primo cittadino ha definito come "un’altra tegola caduta sul territorio". Il sindaco ha ribadito infine che l’obiettivo minimo era ottenere un confronto e una trattativa approfondita per cogliere almeno qualche risultato parziale, un segnale di apertura che avrebbe potuto creare nuove prospettive. "Invece è caduta un’altra tegola - chiosa Ferrini, confermando la sua preoccupazione per "l’immobilismo istituzionale".
I.P.