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Il Sindaco Silvia Chiassai Martini: “ I cittadini denunciano liste d’attesa bloccate all’Ospedale della Gruccia per pazienti oncologici”

“Ho ancora i brividi – afferma Silvia Chiassai Martini – per la denuncia ricevuta da una paziente oncologica. Questa è la sanità che funziona?”

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Arezzo, 16 maggio 2025 – Il Sindaco Silvia Chiassai Martini: “ I cittadini denunciano liste d’attesa bloccate all’Ospedale della Gruccia per pazienti oncologici. Questa è la sanità che funziona? ” “Ho ancora i brividi – afferma Silvia Chiassai Martini – per la denuncia ricevuta da una paziente oncologica, con un tumore al seno, impossibilitata da mesi a prenotare esami di controllo che dovrebbero essere prioritari. Nella lettera ricevuta la paziente denuncia che: “Per l’Ecografia al Seno che devo svolgere ogni 6 mesi, è da Dicembre 2024 che mi reco puntualmente tutte le settimane al CUP per cercare di prendere appuntamento per Giugno 2025 per fare ecografia ed anche per questo esame mi devo sentir sempre ripetere “LE LISTE SONO CHIUSE, NON CI SONO APPUNTAMENTI NE’ PER LA GRUCCIA E NEMMENO PER AREZZO”…ho provato quasi tutti i giorni a cercare sul portale del CUP online, ma anche qui senza successo. Poi aggiunge: “Anche per la Mammografia le cose non vanno per niente bene, anche l’oncologia è da un po’ di tempo che trova difficoltà nel dare appuntamenti perché anche per loro le LISTE SONO CHIUSE. Ma ci rendiamo conto della gravità della cosa, un’ oncologia che non può erogare appuntamenti per le liste chiuse? Spero di essere riuscita a far capire cosa intendo ma bisogna provarlo sulla propria pelle il disagio, la paura, l’ansia, le incertezze che un paziente oncologico prova”

Il Sindaco Chiassai Martini prosegue: “Da Sindaco, da donna e da cittadina, mi chiedo quindi a cosa serva in Toscana promuovere la prevenzione per una patologia del tumore al seno che sappiamo sia, ancora oggi, tra le principali cause di morte per le donne, se non siamo in grado sul territorio di svolgere esami di routine e di controllo per chi lotta ogni giorno con una “spada di Damocle” sulla testa. La nostra Amministrazione fa ogni anno giornate gratuite per il controllo al seno e diffondere l’importanza della prevenzione, abbiamo in corso nella nostra città un evento nazionale di formazione e aggiornamento sul tumore al seno, e poi le donne non hanno la possibilità di eseguire i controlli, neanche coloro che sono seguite dall’oncologia. È questa la sanità toscana ai vertici delle classifiche nazionali? Forse perché se informalmente, perché si dice al telefono ma non per scritto, si chiudono le liste di attesa i dati risultano più positivi di quelli reali e allora ci viene raccontata che siamo un’eccellenza quando i toscani sanno molto bene purtroppo che la realtà è un’altra.

Ricordo che è contro legge chiudere le liste di attesa, come ha evidenziato la Corte dei Conti in merito a ciò che ha rilevato nella nostra regione, nonostante il silenzio più assordante delle istituzioni e della politica. In Toscana da due anni paghiamo l’Irpef più alto d’Italia, non per avere più servizi, ma per tappare il buco di 1 miliardo di euro fatto in meno di 5 anni dal Presidente Giani per una inadeguatezza gestionale che è sotto gli occhi di tutti, cittadini e personale ospedaliero. Non vengono assicurate neanche le visite essenziali per i malati oncologici e allora chiedo al Presidente Giani, per l’ennesima volta, chi ha la priorità di essere curato?

E’ l’ennesima denuncia da parte dei cittadini che ricevo e che rendo pubblica per dare voce ai malati e familiari che vivono sulla loro pelle un sistema sanitario regionale che è allo sbando – conclude Chiassai Martini - Da anni il nostro ospedale della Gruccia viene depotenziato progressivamente, siamo considerati un territorio di serie B, come se qui ci fossero malati meno importanti, costretti a spostarsi, a percorrere distanze enormi per avere una prestazione sanitaria sempre che le liste di attesa non siano addirittura bloccate. Il Presidente Giani ha il dovere di dare risposte chiare ai toscani e ai malati che denunciano una mancanza grave del servizio sanitario regionale addirittura verso pazienti che combattono per la vita”