
Don Massimo Biancalani
Pistoia, 1 luglio 2025 – Gli ultimi trasferimenti dei migranti dal centro di accoglienza di Vicofaro si stanno concludendo, grazie al lavoro senza sosta messo in campo dalla Diocesi e dalla Caritas. Una soluzione accolta dagli stessi ragazzi con spirito di collaborazione. Una soluzione che invece ha fortemente scontentato il parroco, don Massimo Biancalani, che sui social ha più volte commentato l’imminente chiusura del centro, con i pannelli di legno apposti per impedire nuovi accessi dalla chiesa alle stanze interne, come “una vergogna”. Una reazione estrema, a cui evidentemente il vescovo, monsignor Fausto Tardelli, ha deciso di porre fine se, come sembra, l’idea che sta prendendo corpo è quella di togliere al parroco la legale rappresentanza della parrocchia di Santa Maria Maggiore. Una decisione non ancora confermata ufficialmente, ma di cui si parla da giorni, e tutto sommato attesa.
Un confronto, quello tra il parroco e il vescovo che va avanti da giorni, su opposte posizioni. Tecnicamente la chiusura della canonica e del dormitorio si è resa necessaria per due ragioni: primo, avviare la ristrutturazione dei locali, e due impedire nuovi accessi anche di notte, di chi non sia magari informato delle operazioni in corso. Da anni, infatti, gli arrivi nel centro sono incontrollati, con una popolazione che cambia in continuazione. Il parroco ha continuato ad esprimere il suo dissenso, usando la sua bacheca Facebook: “Continuerò a disobbedire e ad accogliere. Inchiodati al muro. Per non far entrare i poveri in chiesa. Impedire l’accesso alla cucina e alle camere”.
Sui trasferimenti degli ospiti del centro di Vicofaro, resesi necessarie per il grave rischio sanitario che non consentiva un’accoglienza dignitosa, come aveva sottolineato lo stesso vescovo, è intervenuto ieri anche il sindaco Alessandro Tomasi.
“Con le operazioni in corso a Vicofaro – fa sapere il sindaco Tomasi – si ripristinano le condizioni di legalità, di sicurezza e di dignità all’interno della parrocchia e nel quartiere. L’ordinanza di sgombero che ho firmato nelle scorse settimane, e che è frutto del lavoro corale del tavolo prefettizio, si è resa necessaria e improcrastinabile per le gravi condizioni igienico-sanitarie riscontrate nell’edificio. Questo tipo di gestione, mette chiaramente a rischio le persone ospitate. Lo voglio sottolineare perché il provvedimento ha come obiettivo proprio la sicurezza di coloro che erano all’interno di una struttura sovraffollata e caratterizzata da inaccettabili condizioni di vita”.
Poi un rigraziamento a tutti i soggetti che insieme hanno collaborato in questi mesi. “Come sempre detto però, qualsiasi provvedimento – prosegue il sindaco Tomasi – non sarebbe andato a buon fine senza la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti . Quello che sta accadendo oggi, è la dimostrazione di quanto da sempre sottolineato, per questo voglio in particolare ringraziare la Caritas, che si sta occupando dei trasferimenti dei ragazzi, i tanti volontari coinvolti e la diocesi per l’impegno che sta sostenendo. Grazie anche al Ministero degli Interni che ha messo a disposizione, con uno sforzo straordinario, i posti Cas e Sai che restano un’opportunità, e al Questore e a tutte le forze dell’ordine impegnate a Vicofaro che con noi hanno condiviso il percorso al tavolo della Prefettura”.