
La presentazione del Drappellone (foto Paolo Lazzeroni)
Tela di seta dipinta, realizzata ogni anno in modo unico e consegnata alla contrada vincitrice il Drappellone non è solo un premio, ma il simbolo artistico e spirituale che accompagna la storia della città. Per il Palio dell’Assunta 2025 è stato dipinto da Francesco De Grandi, e recentemente presentato nel Cortile del Podestà con la critica d’arte Helga Marsala che ne ha illustrato i contenuti, riscuotendo una calorosa accoglienza da parte del pubblico. In alto domina la scena la figura di Maria, realistica e allo stesso tempo moderna, quasi onirica, il cui scialle “diventa un lembo di cielo ricamato di stelle, che lei dischiude appena, generando una pioggia siderale”. In una corsa aurea verso la piazza sullo sfondo, le stelle sono proprio i cavalli e i fantini dorati, protagonisti assoluti del Palio.
La sindaca di Siena, Nicoletta Fabio, l’ha definito “maestoso e raffinato”, e riconoscendo la maestria dell’artista siciliano nel creare un parallelismo tra culto dionisiaco e Palio ha spiegato che quest’ultimo è “una festa che ci fa perdere e ritrovare in noi stessi, che ci travolge, ci trasforma e ci costringe a una corsa sfrenata, senza tempo, una forza sovrannaturale che entra nelle nostre vene e che ci esalta, ci inebria. Questo racconta per me il cencio di Francesco De Grandi: una follia consapevole che spero ci guidi sempre nel vivo delle nostre tradizioni”.
Oltre al Drappellone, un altro riconoscimento è quello del Masgalano alla comparsa di contrada che si è distinta durante i cortei storici, ed è realizzato quest’anno da Laura Brocchi. Per i Palii del 2025 è offerto dall’associazione storica palcaioli di Siena e associazione palcaioli senesi e dedicato ai 700 anni dalla posa della pietra di fondazione della Torre del Mangia, per celebrare il centenario dello storico legame che unisce la cornice dei palchi alla Piazza del Campo.